Il fascino del Cello Samba per Cremona Jazz

Applausi per il trio di Morelenbaum all’Auditorium Giovanni Arvedi

Foto Angelo Bardini
Foto Angelo Bardini
Recensione
jazz
Cremona Jazz Cremona
25 Aprile 2017

Il profumo di Sudamerica, morbido e sinuoso, sparpagliato dalla musica di Jaques Morelenbaum tra il legno dell’Auditorium Arvedi ha scaldato l’altra sera l’animo del pubblico riunito al Museo del Violino per la prima data di Cremona Jazz. Un appuntamento che ha aperto la terza edizione – la seconda diretta da Gianni Azzali – di una manifestazione che offre una proposta concertistica varia e accattivante. Caratteri che vengono incarnati dalla personalità del musicista di Rio, protagonista nel corso della sua feconda carriera di collaborazioni con artisti quali Antonio Carlos Jobim, Gilberto Gil, Caetano Veloso – musicisti peraltro omaggiati in un suo lavoro discografico del 2014, Saudade do Futuro - Futuro da Saudade, fonte della materia musicale offerta anche in questa occasione – ma anche di personalità che abitato altri fronti del panorama musicale quali David Byrne, Sting o ancora Ryuichi Sakamoto che ricordiamo assieme allo stesso Morelenbaum (e a Stefano Paliani al violino) al MART di Rovereto in un omaggio offerto esattamente dieci anni fa alle musiche dei film di Bernardo Bertolucci. Una duttilità stilistica che caratterizza la personalità del compositore brasiliano, che è emersa anche in questa serata quale filo conduttore di un percorso di ascolto vario, snodato di brano in brano anche grazie alla felice affinità interpretativa espressa dai dialoghi intessuti dal violoncello a 5 corde di Morelenbaum con la trascinante chitarra di Lula Galvão e la solida batteria di Rafael Barata. Atmosfere cangianti che hanno trovato alcune delle migliori declinazioni in brani quali “Samba de uma nota sò”, “Sambou Sambou” o “Receita de Samba”, oltre in brani originali dello stesso violoncellista, salutato assieme ai suoi compagni di viaggio da applausi convinti e calorosi.

Interpreti: Jaques Morelenbaum (violoncello), Lula Galvão (chitarra acustica), Rafael Barata (batteria)

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