Autunno lussemburghese
Autumn Leaves Jazz, tre giorni di musica all'Abbazia di Neumünster
Recensione
jazz
Se il cadere delle foglie d’autunno e l’orgiastica energia della musica jazz si intrecciano in un romantico bacio alla francese nelle note di "Autumn Leaves", ben più elettrico è il sapore lasciato dal quarto appuntamento lussemburghese con l’Autumn Leaves Jazz Festival: 10 concerti (34 artisti) per tre giorni di godimento sonoro e visivo nelle sale del Centro Culturale dell’Abbazia di Neumünster (ccrn.lu). Filo conduttore dell’evento, oltre alla promozione della musica jazz (jail.lu), sono stati l’eterogeneità degli stili e degli artisti (emergenti e professionisti) e, nonostante chiare tracce di sperimentazione, l’assenza di vero e proprio free jazz. Tra gli ospiti italiani, eccezionale l’esibizione di Enrico Rava che, dando ancora una volta prova di grande generosità, ha saputo mettere in luce il virtuosismo artistico di Gianluca Petrella (trombone), Giovanni Guidi (piano) e Pietro Leveratto (contrabbasso). Dal gusto raffinato, poi, lo spettacolo del trio di Oliver Strauch (batteria) con Kenny Werner (piano) che ha regalato una straordinaria interpretazione di "Estate" di Bruno Martino e di "Autumn Leaves". Rock jazz invece per il Trio di Christof Lauer (sax), con l’esilarante Michel Godard (basso tuba) e le sperimentazioni vocali di Patrice Heral (batteria). E se tra i giovani emergenti la 25enne francese Anne Paceo ha saputo attirare l’attenzione della critica per la sensualità delle sue percussioni, l’ultima esibizione in programma, quella del trio francese dei Mèlosolex (Vincent Peirani, Denis Charolles e Fred Gastard), ha probabilmente rappresentato il livello più alto in termini di coinvolgimento del pubblico, varietà di stili (gipsy, rock, pop, folk) e strumenti utilizzati (fisarmonica, batteria, sax basso, sax tenore, sax soprano, bugle, utensili vari).
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