Le statue degli dei bruciano e l'umanità finalmente è liberata da idoli inadeguati se non falsi nella scena finale del Götterdämmerung diretto da Keith Warner al Covent Garden: si tratta di un'apoteosi in cui il sacrificio di Brunilde non solo restaura l'equilibrio con la natura ma inaugura una nuova età dell'uomo. Tuttavia rimane il dubbio che l'apoteosi sia solo cosmetica, e che l'auto-immolazione della Valkiria non sia il compimento di un processo di redenzione quanto un atto di frenesia, una glorificazione della nevrosi autodistruttiva causata dall'interazione di debolezze divine ed umane. Insomma, dopo quattro giornate di Anello del Nibelungo, i conti non sembrano tornare. Nel corso della tetralogia Warner ha organizzato una serie di simboli visivi che fanno da contrappunto al sistema compositivo Wagneriano, ma in molti casi non ne ha fornito la chiave interpretativa, ed in questo senso l'episodio conclusivo sembra rinforzare un certo esoterismo piuttosto che la coerenza interna della produzione, in quanto non riesce ad integrare alcune delle apparenti contraddizioni presenti nel lavoro. Si tratta nondimeno di una lettura ricca ed intrigante, che grazie alle eleganti soluzioni sceniche di Stefanos Lazaridis produce uno spettacolo piacevole a cui non mancano momenti di grandiosità.
Tra i protagonisti John Tomlinson torreggia nel ruolo di Hagen, tenendo fede alla sua fama di wagneriano eccelso con una interpretazione allo stesso tempo misurata e potente, di grande intensità drammatica e vocale. Nessun altro degli interpreti è allo stesso livello, per quanto Lisa Gasteen offra una caratterizzazione forte di Brunilde, arricchita da momenti di virtuosismo vocale. Antonio Pappano offre una lettura multidimensionale, a cui l'orchestra risponde con entusiasmo.
Interpreti: First Norn: Catherine Wyn-Rogers; Second Norn: Yvonne Howard; Third Norn: Marina Poplavskaya *; Brünnhilde: Lisa Gasteen; Siegfried: John Treleaven; Gunther: Peter Coleman-Wright ; Hagen: John Tomlinson; Gutrune: Emily Magee; Waltraute: Mihoko Fujimura; Alberich: Peter Sidhom; Woglinde: Sarah Fox; Wellgunde: Heather Shipp; Flosshilde: Sarah Castle
Regia: Keith Warner; Luci: Wolfgang Göbbel
Scene: Stefanos Lazaridis
Costumi: Marie-Jeanne Lecca
Direttore: Antonio Pappano