Una scelta vincente

Un successo di pubblico e critica per Sophie's choice, la nuova opera di Nicholas Maw commissionata dalla Royal Opera House

Recensione
classica
Royal Opera House (ROH) Londra
Nicholas Maw
07 Dicembre 2002
Parzialmente autobiografico, il romanzo 'La scelta di Sophie' di William Styron, pubblicato nel 1978 e reso popolare nel 1982 dalla versione cinematografica che aveva portato un oscar come migiore attrice a Meryl Streep, è ispirato ad una storia vera: alla fine della seconda guerra mondiale il giovane Styner, un aspirante scrittore della Virginia trasferitosi a Brooklyn, aveva conosciuto una misteriosa rifugiata polacca che era scampata ad Auschwitz, ma che aveva perso tutto della sua vita precedente e doveva ora ricominciare una nuova vita. La storia è narrata da un contemporaneo che negli anni Settanta guarda ad un giovane se stesso, il personaggio di Stingo, e ricorda la sua amicizia ed il suo amore per Sophie e per Nathan, l'uomo con cui lei vive. Dopo un primo incontro, in cui Sophie fornisce un ritratto falsato di sé, la vicenda progressivamente rivela le sue tragiche verità: Nathan, che si presenta come un biologo laureato ad Harvard, è psicolabile, ed in una crisi di gelosia tenta di uccidere Stingo e Sophie. I due scappano, e Sophie rivela a Stingo un terribile segreto: figlia di un attivista anti-semita polacco, ucciso come il marito durante l'invasione tedesca, era rimasta sola a provvedere ai due figli ed alla madre malata. Arrestata mentre tentava di contrabbandare del cibo, e deportata con i figli ad Auschwitz, era stata posta di fronte ad una scelta inumana: in quanto non ebrea, aveva il privilegio di salvare uno dei due figli, e aveva dovuto scegliere quale. Dopo una notte d'amore Sophie, che non può scegliere la nuova vita con Stingo, ritorna da Nathan, e i due vengono trovati morti per avvelenamento. Questa vicenda complessa è narrata attraverso una serie di flashback, e può non sembrare adatta ad una trasposizione operistica, ma Nicholas Maw, che ha derivato il libretto fedelmente dal testo di Styner, è riuscito a costruire un lavoro intrinsecamente teatrale, la cui narrativa si svolge senza soluzione di continuità attraverso un uso efficace delle convenzioni e delle possibilità offerte dal palcoscenico. In questo è sicuramente aiutato dall'eccellente produzione di Trevor Nunn e dalle scene di Rob Howell, che risolvono attraverso proiezioni e scene costruite su carrelli mobili i problemi posti dai continui e frequenti cambi di scena. Musicalmente Sophie's choice è un lavoro su scala epica: i quattro atti in cui si articola contengono circa quattro ore di musica, ma il linguaggio eclettico e pseudo-tradizionalista di Maw è in grado di sostenere questa grandezza strutturale, e non si rivela mai monotono e ripetitivo, ma riesce ad essere incisivo e coinvolgente, e drammaticamente efficace. Forse la critica principale che può essere fatta è che tutta l'azione è riservati all'orchestra, e le voci sono relegate ad un ruolo quasi secondario. La principale preoccupazione del compositore sembra essere la chiarezza del testo, ma questo va a scapito del lirismo vocale: il risultato è un continuo recitativo quasi-arioso, che non si espande, e Maw sembra quasi spaventato dall'idea di indulgere in qualcosa di simile ad un'aria, come nel primo atto, dove l'iniziale lirismo vocale che accompagna la lettura da parte di Nathan di una poesia di Emily Dickinson è troncato dopo la prima stanza, quando diventa parlato. Tutto il cast è eccellente, ed in particolare i protagonisti: Gordon Gietz nel ruolo di Stingo, Rodney Gilfry in quello di Nathan, ed una commovente e fragile Angelika Kirchschlager in quello di Sophie. L'orchestra della Royal Opera House era diretta da Simon Rattle, che ha saputo dare vita alla miriade di colori della ricca orchestrazione di Maw. Fedele ad una recente tradizione dell'opera contemporanea come riflessione politica, nella stessa linea di Nixon in China e The Death of Klinghoffer, Sophie's choice vuole comunicare un messaggio universale, e lo fa in maniera forte e convincente: in questo senso, e non solo, questo nuovo lavoro è decisamente un successo.

Note: prima mondiale

Interpreti: Narrator: Dale Duesing; Sophie: Angelika Kirchschlager; Nathan: Rodney Gilfry; Stingo: Gordon Gietz; Yetta Zimmerman: Frances McCafferty; Zbigniew Bieganski: Stafford Dean; Rudolph Franz Hoss: Jorma Silvasti; Doctor: Alan Opie; Wanda: Stephanie Friede; Larry Landau: Quentin Hayes; Librarian: Adrian Clarke; Old Woman on Train: Gillian Knight

Regia: Trevor Nunn

Scene: Rob Howell

Costumi: Rob Howell

Coreografo: David Bolger

Orchestra: Orchestra della Royal Opera House

Direttore: Simon Rattle

Coro: Coro della Royal Opera House

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