Grande attesa a Jesi per uno dei più noti titoli di repertorio, presentato in un nuovo allestimento firmato da Franco Dragone e Benito Leonori. La semplicità della scenografia, totalmente priva di arredi e realizzata solo con lunghi tendaggi, acquisiva movimento solo dalla prospettiva creata dal grande piano inclinato del palcoscenico. I personaggi, nella scena così nuda, risaltavano nei loro drammi interiori ed esteriori e nelle loro passioni: autentici solo Alfredo e Violetta, gli altri irrigiditi nel loro ruolo sociale. Statiche, tanto da creare dei quadri di valenza pittorica, le scene di massa, attraverso il gioco della luce a mettere in risalto i colori mai accesi dei costumi e gli equilibri delle forme. Discutibile forse la scelta registica del finale, dove Violetta anziché accasciarsi si allontana (a piegarsi al suolo è Alfredo…..): quasi sublimazione della morte, attraverso un atto d’amore.
Tra gli interpreti sono emersi Salome Jicia, al debutto nel ruolo, reduce dai successi rossiniani dell’estate scorsa: voce di grande spessore sonoro, condotta con perfetta tecnica; forse un po’ rigida all’inizio, ma poi più espressiva e più dentro la parte nel secondo e terzo atto. Anche Giovanni Meoni ha riscosso un meritato successo di pubblico, per la vocalità ben calibrata e la buona intepretazione del personggio. Il promettente Defabiani, indisposto, non ha potuto dare il meglio di sé, ma a parte i passaggi più impervi, ha ben sostenuto il ruolo. Troppo sonora nella zona degli ottoni e delle percussioni, a volte perfino bandistica, e debole nella sezione dei violini, si è confermata l’orchestra, nonostante la direzione del giovane direttore Giuseppe Montesano, carriera tutta viennese, al suo debutto in Italia.
Interpreti: Violetta Valéry Salome Jicia
Flora Bervoix Mariangela Marini
Annina Teresa Stagno
Alfredo Germont Ivan Defabiani
Giorgio Germont Giovanni Meoni
Gastone, Visconte di Létorières Daniele Adriani
Il barone Douphol Omar Kamata
Il marchese d’Obigny Cuneyt Unsal
Il dottor Grenvil Enrico Marchesini
Giuseppe Alessandro Pucci
Un domestico di Flora Massimiliano Fiorani
Un commissionario Franco Di Girolamo
Regia: Franco Dragone
Scene: Benito Leonori
Costumi: Catherine Buyse Dian
Orchestra: Orchestra Sinfonica "Rossini"
Direttore: Giuseppe Montesano
Coro: Coro Lirico Marchigiano "Vincenzo Bellini"
Maestro Coro: Carlo Morganti
Luci: Fabrizio Gobbi