Una nuova forma d'arte

La rivisitazione attraverso una colonna sonora composta appositamente della versione cinematografica muta del Fantasma dell'opera crea uno spettacolo affascinante e quasi al di là del tempo

Recensione
classica
Royal Opera House (ROH) Londra
Carl Davis
08 Ottobre 2006
Nel 1921 la Royal Opera House aveva inserito nella regolare stagione anche la proiezione di pellicole, con la colonna sonora eseguita dal vivo: le frontiere estetiche della nuova arte erano ancora talmente aperte che in alcune occasioni alla proiezione seguiva uno spettacolo di danza. Con tanto precedente, l'idea di presentare sul palcoscenico del Covent Garden un film muto accompagnato da un'orchestra dal vivo non è poi così rivoluzionaria. La prima versione cinematografica della novella di Gaston Leroux sembra una scelta ovvia, non solo perchè ambientata all'Opera Garnier, ma anche per le connessioni con il Faust di Gounod, in cartellone all'inizio della stagione. La colonna sonora però non era quella originale, ma una partitura composta appositamente da Carl Davis, decano di questa che definisce una nuova forma d'arte, la rivisitazione attraverso la musica del mondo stilizzato e simbolico del cinema muto. Davis è stato un pioniere del 'genere', inaugurato con la presentazione nel 1980 del Napoléon di Abel Glance. L'effetto dell'orchestra dal vivo è elettrizzante e ciò che più stupisce, al di là del miracolo della sincronizzazione, è come l'accompagnamento musicale si fonda completamente con l'immagine, a volte sparendo dalla coscienza immediata nonostante l'assenza di dialogo: musica e immagine diventano un continuo narrativo con regole e dinamiche che per lo spettatore/ascoltatore moderno sono nuove e originali. Davis si rivela un orchestratore particolarmente sensibile ed efficace, arricchendo con colori ed effetti sonori la pellicola in bianco e nero. L'uso del leitmotif, citazioni da Gounod ed un criptico accenno al tema cromatico sigla di un Phantom più vicino allo spettatore moderno producono una esilarante esperienza che riesce ad unire passato e presente.

Interpreti: Erik, the Phantom: Lon Chaney; Christine Daae: Mary Philbin; Vicomte Raoul de Chagny: Norman Kerry; Ledoux: Arthur Edmund Carewe; Simon Buquet: Gibson Gowland; Comte Philip de Chagny: John Sainpolis; Florine Papillon: Snitz Edwards; Carlotta: Virginia Pearson

Regia: Rupert Julian

Direttore: Carl Davis

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