Skrjabin a colori
Anna Gourari suona a Trento sul pianoforte computerizzzato Boesendorfer CEUS

Recensione
classica
La ricerca di Ali Nikrang sulla realizzazione della sinestesia suono/colore tanto cara a Skrjabin nasce dal Prometeo e sconfina nei 24 Preludi op.11 grazie alla collaborazione della pianista russa Anna Gourari. L'operazione è interessante e regala al pubblico quell'esperienza di “udito colorato” che l'autore russo viveva un secolo fa in prima persona. Un continuo fluttuare di forme grafiche multicolori, che ricordano i più artistici screen saver, veniva proiettato su uno schermo gigante alle spalle della pianista, accompagnando i singoli preludi in un diretto collegamento tra le dita ed i colori grazie ad una serie di sensori sotto i tasti collegati ad un software. La tonalità coloristica predominante dell'op.11 è risultato quel connubio di blu-viola-azzurro che, secondo le indicazioni di Skrjabin, dovrebbe comunicarci Volontà/Creatività/Meditazione. Fugace il verde, simbolo di Caos, che domina solo il primo Preludio e ritorna brevemente nei n.5, 13 e 21. Sebbene abituati oggi a spettacoli multimediali, il messaggio dell'autore, il mistero di un'opera totale che conduce all'estasi, non risulta ancora immediato e lascia aperti molti interrogativi che forse un ulteriore sviluppo della ricerca potrà soddisfare.
Per commentare il pianismo della Gourari, potremmo dire che anche la sua esibizione in concerto si è realizzata attraverso lampi di luce, momenti d'estasi in cui rapiva quel suo suono intimo e celestiale, “quasi mistico”, come notarono in lei, ancora quindicenne, Argerich e Ashkenazy. Sospendiamo invece il giudizio sulla Ciaccona di Bach-Busoni, che vorremo riascoltare quando l'avrà studiata, e sull'interpretazione “alla russa” di Chopin.
Note: Stagione Filarmonica di Trento
Interpreti: Anna Gourari, pianoforte
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