Riscoprire Weill alla Scala

Milano: Chailly sul podio del Trittico

Trittico Weill (Foto Brescia e Amisano)
Trittico Weill (Foto Brescia e Amisano)
Recensione
classica
Teatro alla Scala, Milano
Trittico Weill
14 Maggio 2025 - 30 Maggio 2025

Andati in scena nel 2021 in epoca Covid, senza pubblico in sala, ma ripresi da Rai5, Die sieben Todsünden e Mahagonny Songspiel di Kurt Weill, su libretti di Berold Brecht, ora si arricchiscono dei Songs di Happy End, sempre con Riccardo Chailly sul podio e sempre con la regia di Irina Brook. Nella prima opera le due sorelle protagoniste imparano a praticare i sette peccati capitali, che portano agiatezza e felicità. La seconda è nucleo di quella che sarebbe divenata Ascesa e caduta della città di Mahagonny, dove si pratica ogni nefandezza per arricchirsi, tanto da scatenare l'ira di Dio che minaccia di mandare tutti all'inferno. Avvertimento inutile perché l'inferno è già quello. I tredici Songs del terzo atto, senza il testo teatrale originario, alludono invece alla possibile collaborazione fra i gangster e l'Esercito della Salvezza per aiutare i diseredati. Mentre è aggiunto in chiusura il tango-habanera Youkali, unico con testo in francese, che invita a sognare un paese dove tutto è perfetto. Composto da Weill per la pièce di Jacques Deval Marie Galante, chiude lo spettacolo scaligero con uno sberleffo crudele.

Stando alle dichiarazioni della stessa Irina Brook, che firma anche scene e costumi, per dare loro unità i tre momenti sono ambientati su un immaginario isolotto in un mare invaso dalla plastica, dove una compagnia di guitti si mette a fare teatro come ultimo rifugio dal disastro planetario ormai avvenuto. Situazione più evidente nella seconda opera, dove il palco viene coperto da una coltre di bottigliette pressate, e nella terza coi filmati delle alluvioni e delle calotte polari che si sciolgono. La vera unità in realtà è raggiunta dalla presenza costante della compagnia in palcoscenico. Anche quando rimangono muti, i cantanti fanno da comparse interagendo con gli altri e questa immagine del gruppetto di sopravisuti, che rappresenta l'intera umanità, coglie perfettamente nel segno. Con tuttavia un risultato curioso. Mentre nelle prime due opere lo spettacolo si riduce a un meccanico susseguirsi di siparietti, poco accattivante perché condizionato da un testo che si limita a delle didascalie su quanto accade, nel terzo titolo si cambia registro perchè i tredici Songs sono estremamente evocativi. Da ogni intervento del singolo cantante, commentato con controscene dal coro dei colleghi, nasce una storia che lascia immaginare quanto non è visibile, eppure si materializza proprio lì sul palco. E in questo ha ragione Irina Brook quando sostiene che il teatro è la nostra ultima spiaggia,

Il cast è di prim'ordine, impossibile citare tutti, ma tutti con vocalità generosa e gestualità disinvolta. Fin dalle prime battute primeggiano Alma Sadé, soprano capace di passare dalla beffa al dramma con estrema prontezza, e Lauren Michelle, che ha volume di voce più contenuto ma una presenza fisica abbagliante e capacità da contorsionista circense. Entrambe impersonano le due sorelle Anna, impegnate poi insieme nel notissimo Alabama-Song. Della stessa caratura Wallis Giunta, che ha dato una grande prova nel Surabaya Johnny come pure nel tango dei marinai, ma è stata anche capace di presentarsi come gangster baffuto. Il cambio di sesso avviene in scena con estrema facilità, così fa Eliot Carlton Hines traformandosi in donna barbuta e gioisamente sgambettante nel Song von Mandelay

A reggere saldamente le fila di questo complicato groviglio è stato Riccardo Chailly che ha ottenuto sonorità robuste e taglienti dall'orchestra, a ranghi ridottissimi e situati quasi a livello di platea, capaci di far affiorare la diffusa ironia della partitura, sottolineando contrasti, dissonanze espressionistiche da cabaret berlinese, ma anche moduli tipici del jazz. Ci sono perfino citazioni dell'Internazionale. Si ricrea così l'atmosfera musicale degli ultimi anni Venti in Europa, che tende già un orecchio allo swing d'oltre l'Atlantico.PS. Questa scheda è stata redatta dopo la replica del 17 maggio, altre repliche il 20, 23, 27, 30 maggio.

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