Dallo scorso anno la Fondazione Teatro Comunale di Bologna promuove la Scuola dell'Opera Italiana, un ente di formazione e perfezionamento per ogni figura professionale del settore, dai direttori d'orchestra ai maestri sostituti, dai registi ai costumisti. Il gruppo più nutrito è naturalmente quello dei cantanti, cui il Teatro affida recite aggiuntive delle opere in cartellone. Ma ecco giungere l'imprevisto: a stagione già avviata, gli ennesimi tagli ministeriali costringono alla soppressione di ben due nuove produzioni ("A Midsummer Night's Dream" e "Le nozze di Figaro"); l'idea originale, che fa di necessità virtù, è allora quella di sostituirli con titoli meno pretenziosi, da affidare alla Scuola. E voilà "La rondine", cui seguirà un "Don Pasquale".
Al centro di una compagnia di semidebuttanti, elemento catalizzatore e madrina dei giovani talenti è la veterana Svetla Vassileva, avvenente e avvincente protagonista (ma tre altre giovani si alternano nelle repliche). Al suo fianco abbiamo sentito in prima compagnia il tenore brasiliano Atalla Ayan, di voce fresca e svettante, con una carriera sicura davanti a sé se solo riuscirà a vincere certa rigidezza corporea. Più che onorevoli gli altri interpreti della lunga locandina. E a dimostrare che non si trattava di giovani mandati allo sbaraglio senza guide, ecco il tenore José Cura a guidarli energicamente dal podio (dopo il recente concerto in cui ha diretto trionfalmente musiche americane), mentre gli allievi progettatori dell'allestimento hanno avuto come tutori d'eccezione Walter Le Moli per la regia, Tiziano Santi per le scene e Vera Marzot per i costumi. Scommessa vinta, in un esperimento che pare oggi l'unica soluzione a sì grande crisi. Chi non l’ha capito è purtroppo il pubblico, che ha disertato il teatro.
Note: Nuovo allestimento del Teatro Comunale di Bologna in collaborazione con la Scuola dell'Opera Italiana.
Jonas di Carissimi e Vanitas di cinque compositori contemporanei hanno chiuso le celebrazioni per i trecentocinquanta anni dalla morte del grande maestro del Seicento