Narrar di Verdi
Debutta al Regio di Torino lo spettacolo di Paolini e Brunello che fa cantare il pubblico
Recensione
classica
L'originale spettacolo ideato da Paolini e Brunello mantiene ciò che promette il titolo: è una narrazione, imperniata su Verdi, che si sposa letteralmente alla musica, intrecciando le sue opere, la biografia, le lettere e altri testi (come quello scritto da Marinetti in occasione del funerale del compositore). Brunello al violoncello, Stefano Nanni al pianoforte e armonium, rielaborano musiche di Verdi, intessendole attorno alla recitazione di Marco Paolini. Visto il precedente di "Verklärte Nacht" era chiaro che il duo funzionasse, ma in "Verdi, narrar cantando" si coglie ancor meglio il quid: la fisicità attoriale di Paolini è il complemento ideale del modo di suonare di Brunello. Oltre ai protagonisti e ai loro strumenti, vediamo soltanto una tavola di palcoscenico e una madia per fare i tortellini, a riprova del fatto che si può fare ottimo teatro anche con pochissimi mezzi. I tre in scena sono interrotti dalla donna delle pulizie del teatro, melomane (Francesca Breschi, maestra del coro), che dapprima s'aggira in sala, armata di carrello e scope, per poi fermarsi a bordo palcoscenico ad assistere allo spettacolo. È stata lei, insieme a Brunello, ad aver preparato, due ore prima dell'inizio, il "coro popolare", ovvero il pubblico torinese, cui è richiesto di intonare "Di quella pira", "Parigi, o cara", "Libiamo", "La donna è mobile". È abbastanza stupefacente osservare quante adesioni vi siano state. Collaudata da anni nei progetti didattici per i più piccoli, far cantare il pubblico è un'idea che nella sua semplicità fa presa. Si cementa "qualcosa", attraverso il canto collettivo, qualcosa che forse questo Paese sta dimenticando. E sopratutto: quando ci ricapiterà di cantare in un teatro gremito fino all'ultima poltrona?
Note: Repliche: Venerdì 15 Novembre 2013 - 20.30 Sabato 16 Novembre 2013 - 20.30 Lezione di canto ore 18.30 al Piccolo Regio
Interpreti: Marco Paolini, voce narrante Mario Brunello, violoncello Stefano Nanni, pianoforte e armonium
Regia: Marco Paolini, Cesar Brie
Coro: il pubblico
Maestro Coro: Francesca Breschi
Luci: Michele Mescalchin
Se hai letto questa recensione, ti potrebbero interessare anche
classica
Il primo pianista francese a vincere il Čajkovskij di Mosca conquista il pubblico milanese con un interessante quanto insolito programma.
classica