Musica dalla preistoria

I litofoni del Neolitico debuttano in concerto a Parigi coi percussionisti dell’ONF

Recensione
classica
Grand Amphithéâtre du Muséum National d'Histoire Naturelle
22 Marzo 2014
Per la prima volta fuori dalle teche del Museo nazionale di storia naturale di Parigi e protagonisti nella loro destinazione d’uso originale, i litofoni, pietre musicali datate tra gli 8000 e i 2500 anni or sono, hanno risuonato nell’anfiteatro del museo grazie ai percussionisti dell’Orchestre National de France. Era un progetto pedagogico, pensato per i bambini – e in effetti meno sostenibile per un pubblico adulto – perché si potessero immedesimare nella storia di Hanaé che, raccontata in scena, faceva da filo conduttore di questa prima assoluta commissionata a Philippe Fénelon e intitolata Paléomusique. Sebbene il viaggio attraverso il tempo e lo spazio sia immaginario, i riferimenti geografici e storici sono reali e il racconto (illustrato dal video proiettato sullo sfondo) non tralascia neanche le evoluzioni della ricerca scientifica sugli strumenti, prima che fossero identificati come tali. Per il pubblico adulto quel che è più interessante è la gestazione dell’opera, dal lavoro del paleomusicologo Erik Gonthier (le analisi spettrografiche e lo studio sulla fisica dei materiali) e la partitura di Fénelon laddove i ritmi sono scritti e le altezze lasciate in parte all’improvvisazione degli interpreti. Lo strumentario però è più ampio di quello preistorico e prima del disvelarsi dei litofoni, coperti da un lenzuolo e disposti come uno xilofono, abbiamo ascoltato fra gli altri i tamburi a cornice e il bastone della pioggia, insieme alla traccia elettroacustica a cura di Philippe Dao. Strumenti, questi, utili ad ampliare il ventaglio timbrico e rendere più risonante il flebile suono metallico del litofoni che non possono sostenere una pressione troppo forte. Una buona lezione per l’orecchio contemporaneo il cui immaginario primitivo è decisamente più percussivo.

Interpreti: Emmanuel Curt, Florent Jodelet, Gilles Rancitelli, Didier Benetti (percussioni); Adèle Jayle (voce recitante); Philippe Dao (ingegnere del suono); allievi dell'École Estienne di design grafico (video)

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