Mahler secondo Valcuha

Napoli: l'ottima prova del neo direttore musicale

Recensione
classica
Teatro San Carlo Napoli
11 Dicembre 2016
Valchua è ritornato sul podio del San Carlo, questa volta come direttore musicale principale. Davanti a lui una falange sterminata di orchestrali, come ha lui voluto per questo debutto con nuova carica. Alle spalle una sala in festa. Il Mahler di Valcuha, un autore da lui tanto indagato negli anni, è tanto difficile per questo incipit da condottiero stabile della compagine napoletana, quanto più forte ed emotivamente pregnante è la sua lettura, dove in primo luogo c'è il bel timbro degli archi con un fraseggio rotondo ed avvolgente che subito emerge. Esalta il rimando di frasi a specchio, ora petroso, solenne a volte anticato, ora intrecciato nella polifonia sempre fitta e compatta. L'interpretazione di Valcuha è quindi appassionata, selvaggia, patetica, piena di slancio e di emozioni, festosa e delicata, e soprattutto è timbro, suono, senza dilemmi metafisici. Forgia il materiale musicale ribollente che sovrasta la forma della sinfonia - perno del sinfonismo viennese - con bellezza, corretto negli equilibri, prudente negli stacchi ritmici, mai lentissimo, facendo scorrere insieme senza confini fraseggi trattenuti e folate sonore. Valcuha ha concertato prima l'intensa Passacaglia di Webern, con equilibrio, senza strafare nelle sovrapposizioni timbriche, un assaggio di ciò che avrebbe seguito. Poi ha presentato un capolavoro tra le sinfonie di Mahler, la numero cinque. Erano ottanta minuti di un Mahler poco storicizzato, non ricondotto all'autore né alla Vienna di inizio Novecento. Smaterializzato. Con costante malinconia, sospeso tra i fitti dialoghi tra le parti ed i ritmi prima morbidi poi incalzanti. Valcuha è un meraviglioso talento del nostro tempo, di musicalità profonda, ricca - si spera anche comunicativa, che sappia giocare con i linguaggi, esaltando le differenze. L'ottimo lavoro con l'orchestra nella breve settimana di prove, seppur plasmando e limando le varie sezioni, non nasconde però insidie tra gli ottoni a volte stridenti ed i fiati in generale impreparati negli attacchi. Meno ancora nella prima parte (Tempestosamente Mosso) in cui risultano a volte grezzi, di timbri quotidiani. Non un debutto come tanti altri, questo di Valcuha - e non certamente per il pubblico napoletano - toccato sul vivo dall'impegno presosi nel forgiare un nuovo suono per quest'orchestra. Sarà l'entusiasmo e soprattutto la forza delle sue convinzioni artistiche a condurre quest'orchestra verso alti vertici di espressività musicale. Inoltre, come un gesto di affetto dalla città, sono stati 300 i ragazzi che partecipano ai laboratori di formazione del teatro (San Carlini Lab, Doposcuola in movimento, Coro di voci bianche e Orchestra Academy Lab), invitati al concerto dall'iniziativa Valore Cultura da Generali Italia. Numeri in crescita, da grandi teatri, tipo Vienna, Londra. Una crescita costante del Massimo partenopeo nel panorama arido dell'educazione musicale in Italia. Il San Carlo in città non solo desta più curiosità, ma viene stimato di contagiosa bellezza.

Orchestra: del teatro di San Carlo

Direttore: Juraj Valcuha

Se hai letto questa recensione, ti potrebbero interessare anche

classica

Torino: inaugurazione di stagione con Le nozze di Figaro

classica

Saltata la prima per tensioni sindacali, il Teatro La Fenice inaugura la stagione con un grande Myung-Whun Chung sul podio per l’opera verdiana

classica

Jonas  di Carissimi e Vanitas  di cinque compositori contemporanei hanno chiuso le celebrazioni per i trecentocinquanta anni dalla morte del grande maestro del Seicento