Il primo capolavoro della maturità di Wagner rivela ancora influenze esterne al romanticismo tedesco, in particolare per la suddivisione in “numeri”, per la vocalità chiaramente derivata da quella italiana e per una certa enfasi tipica del grand-opéra francese. Ma temi come quelli della maledizione, della redenzione grazie all’amore e dell’errare senza meta e senza sosta sono tipicamente romantici e anticipano motivi che verranno ripresi nel Lohengrin, nella Tetralogia e nel Parsifal.
La realizzazione cagliaritana è stata eccellente sia dal punto di vista musicale sia da quello scenico. Ottima e assai omogenea la compagnia di canto, capace di rendere l’incontro di due mondi: quello “irreale” dell’Olandese e dei suoi marinai e quello “reale” del villaggio norvegese di Daland, Senta e Erik. Decisamente buone le prove del coro e dell’orchestra, ai quali Wagner affida un ruolo fondamentale nel descrivere quello che è stato definito un “nuovo spazio sonoro”. All’ottimo Marko Letonja va riconosciuto soprattutto il merito di aver messo in risalto fin dall’ouverture, che riassume assai bene il contenuto del dramma e che presenta i diversi temi che ritorneranno nei tre atti dell’opera, il sinfonismo della partitura wagneriana.
Suggestiva la parte visiva dello spettacolo, con scene essenziali ma efficaci, rese drammaticamente vive e mobilissime, soprattutto nei momenti in cui la musica descrive l’oceano, il vento e la tempesta, da un uso musicalissimo delle luci. Che però non sono sufficienti, alla fine dell’opera, a descrivere ciò che immagini forse troppo “concettuali” lasciano soltanto intuire: Senta che da uno scoglio si getta nel mare in tempesta, il vascello dell’Olandese che si inabissa, le figure dei due amanti che abbracciati si librano nel cielo mentre sorge il sole.
Note: Allestimento del Teatro Lirico di Cagliari, da una produzione originale dell'Opéra National de Bordeaux.
Interpreti: Gudjon Oskarsson (Daland), Adrienne Dugger (Senta), Giorgio Surian (L'Olandese), Thomas Piffka (Erik) Julia Oesch (Mary), Gianluca Floris (Il timoniere).
Regia: Francesca Zambello (ripresa da Stephen Taylor)
Scene: Alison Chitty
Costumi: Alison Chitty
Corpo di Ballo: ---
Coreografo: ---
Orchestra: del Teatro Lirico di Cagliari
Direttore: Marko Letonja
Coro: del Teatro Lirico di Cagliari
Maestro Coro: Fulvio Fogliazza
Luci: Rick Fisher (riprese da Philippe Almeras)
Se hai letto questa recensione, ti potrebbero interessare anche
A Colonia l’Orlando di Händel tratta dall’Ariosto e l’Orlando di Virginia Woolf si fondono nel singolare allestimento firmato da Rafael Villalobos con Xavier Sabata protagonista