Le scoperte del duo
Venezia: inusuali impasti timbrici e sperimentazioni tecnologiche con Promenade Sauvage
Recensione
classica
Si respirava una tensione sperimentale nel concerto del duo Promenade Sauvage, formato da due virtuosi, il chitarrista Maarten Stragie e il fisarmonicista Luca Piovesan, che hanno inaugurato al Teatro Fondamente Nuove il progetto Music from the Fiber-optic Age. L’originalità della proposta risiede nell’inusuale impasto dei due strumenti, arricchito dall’amplificazione elettronica, e nell’aver posto in rete, attraverso le nuove tecnologie, compositori emergenti, attivi in diversi paesi, e performers di grande talento a loro volta residenti in Italia e Belgio.
In alcuni casi il risultato è davvero pregevole, come in Discordanza angolare di Marta Gentilucci, brano che trae ispirazione dalla sovrapposizione divergente delle stratificazioni rocciose. Spinte telluriche che vertono verso l’alto si contrappongono a processi di sedimentazione orizzontali e le erosioni si traducono in una partitura che annulla il tempo per trasformarsi in spazio.
No Heroics, please di Andrea Mancianti privilegia invece una ricerca timbrica dirompente che si associa a situazioni di attesa a tratti parossistica. Glissandi, quarti di tono esasperano la parabola del crollo, in un’intensa poetica del frammento.
Cratere e calice di Lorenzo Troiani valorizza il colore suggestivo reso possibile da una pedaliera che traspone due ottave sotto le note suonate dalla chitarra elettrica, realizzando un flusso continuo di vibrazioni che esalta la fusione dei due strumenti.
Meno efficaci ci sono parsi i brani di Michelle Agnés, giocato sul rumorismo strumentale, e di Louiz Casteloes, un ripensamento della canzone popolare brasiliana realizzato in uno stretto botta-risposta drammaticamente spezzato dal silenzio.
Il progetto verrà riproposto a Boston, Rieti e Milano. Caldo successo.
Interpreti: Maarten Stragie, chitarra Luca Piovesan, fisarmonica
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