La seconda produzione operistica del Festival di Schwetzingen 2007 è dedicata al mito di Hassan el Sabath, il Vecchio delle montagne. Bernhard Lang compone una partitura ed un libretto che nella complessa frammentarietà ipertestuale restituisce le mille facce del mito. Convincono sia la realizzazione scenica di Delnon che quella musicale grazie alle ottime prestazioni dei solisti vocali e del complesso della Radio-Sinfonieorchester Stuttgart.
Alla figura di Hassan el Sabath, il Vecchio delle montagne, e ai suoi uomini, gli Hashshashin, i fumatori di hashish, è dedicato l'ultimo lavoro del compositore austriaco Bernhard Lang, seconda produzione operistica del Festival di Schwetzingen 2007. Soggetto di studi storici ma anche di miti e leggende, Hassan el Sabath visse nella Persia del secolo XI. Parte del suo mito è legata all'uso di droghe che somministrava ai fedelissimi guerrieri per mostrar loro il paradiso e legarli così al loro patto di sangue. Fedele alla sua estetica del Teatro delle Ripetizioni, Lang costruisce un tessuto sonoro di microcellule tematiche ripetute e continuamente variate, che realizzano compiutamente l'idea di narrazione sincronica alla base della sua concezione teatrale nel complesso intreccio con un libretto costruito con frammenti testuali che attraversano la storia, omaggiano William S. Borroughs, e citano persino Bush e la sua guerra verbale a Osama Bin Laden, l'ultimo discendente di una generazione di mistici-guerieri come Hassan. Diviso in due grandi blocchi più un breve epilogo, la prima parte racconta l'identità ed il mito con un ritmo incalzante e continuamente variato, mentre la seconda ("Il paradiso artificiale") indugia in una staticità estatica con richiami palesi ad un certo rock psichedelico anni '70. Georges Delnon sfrutta questa dualità, creando due ambienti distinti per il racconto: la Kammermusiksaal per la concretezza della prima parte dove il pubblico ascolta i frammenti della vita e del mito di Hassan disposto in circolo attorno ad un tavolo/scena, il teatro per le visioni paradisiache della seconda parte. Del tutto convincente la prova dei sei performers e del gruppo di strumentisti della Radio-Sinfonieorchester di Stoccarda diretti con perizia da Rolf Gupta.
Interpreti: Ruth Weber, soprano
Raminta Babickaité, mezzosoprano
Daniel Gloger, controtenore
Tim Severloh, controtenore
Ekkehard Abele, baritono
Assaf Levitin, baritono
Regia: Georges Delnon
Scene: Roland Aeschlimann
Costumi: Marie-Thérèse Jossen
Orchestra: Radio-Sinfonieorchester Stuttgart des SWR
Direttore: Rolf Gupta
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