La versatilità di Gatti
Milano: Mozart e Sostakovič con la Filarmonica della Scala

Una festosa serata ha salutato il rientro di Daniele Gatti alla Scala per la stagione della Filarmonica. Lunghi applausi appena è apparso sul palco, poi ricambiati da una smagliante lettura "rococò" della Sinfonia n. 29 K. 201 di Mozart. Gatti ha ottenuto dall'organico ridottissimo sonorità cristalline, talvolta esilissime come trine e di estrema eleganza, che per contrasto hanno dato maggior vigore ai rari pieni orchestrali. Dando al tutto l'impressione di una sorta di astrazione da empireo musicale.
Tutt'altro è stato ovviamente l'ascolto della Quinta di Šostakovič. L'enorme massa di strumentisti ha sostenuto volumi di suono impressionanti, sempre però con contorni netti, trasparenti pur nella compattezza. Gatti è riuscito a dare unità all'intera composizione, che pure vive di contrasti esasperati, sottolineando le effervescenze improvvise come i passaggi più malinconici alla Čajkovskij. Al termine dell'Allegretto iniziale si è girato verso la sala e scusandosi a gesti dell'interruzione ha mostrato la bacchetta che si era rotta quasi all'impugnatura. È corso in camerino ed è tornato sul podio con quella di ricambio, ha bloccato gli applausi, poi ha attaccato il secondo movimento. Un intoppo che gli è certamente valso ulteriori simpatie da parte del pubblico, che al termine della serata non ha lesinato le ovazioni.
Gatti è nuovamente atteso a Milano il 31 maggio al Palazzo delle Scintille di City Life dove terrà a battesimo LaFil (Filarmonica di Milano) con l'integrale delle sinfonie di Schumann e di nuovo in ottobre per l'integrale sinfonica di Brahms, sempre con LaFil.
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