La terra annoia, tutti sulla luna di Paisiello!

Per la prima volta approda a Trieste "Il mondo della luna" di Paisiello, con uno spettacolo che inizia decisamente sottotono ma sa riscattarsi nella seconda parte, grazie alla spinta che regista e direttore - rispettivamente Gino Landi e Filippo Maria Bressan - riescono a imprimere al lavoro.

Recensione
classica
Teatro Lirico Giuseppe Verdi Trieste
Franz Joseph Haydn
28 Marzo 2006
Il mondo della luna è sembrato migliore di quello terrestre non solo al povero Buonafede, vittima dell'inganno dello scaltro Ellittico: il dramma giocoso di Paisiello presentato ieri sera al Teatro Verdi di Trieste, ha avuto davvero ritmi ed esiti assai differenti nelle due parti in cui è diviso, ambientate rispettivamente sul nostro pianeta e - seppur nella finzione - sul suo unico satellite. Più scialbo l'inizio, un'orchestra poco convinta, lo scarso interesse dato ai numerosi recitativi, con l'accompagnamento noiosamente affidato al solito clavicembalo amplificato. La non felice gestione dell'alternanza recitativo-aria ha messo in difficoltà un po' tutti, pure i cantanti, anche se la scena d'insieme che concludeva la prima parte lasciava sperare in un seguito più accattivante. E così è stato, complice una drammaturgia goldoniana decisamente più frizzante di quella delle scene precedenti, che il regista Gino Landi non si è lasciato sfuggire, ben movimentando le fasi 'lunari' dell'opera, quelle in cui si realizza la burla di Eclittico ed Ernesto ai danni di Buonafede, padre delle due donne - Clarice e Flaminia - di cui i due sono innamorati. Più efficace anche l'orchestra, che ha saputo meglio recepire la concertazione del direttore Filippo Maria Bressan, mirata alla ricerca di un suono più 'settecentesco'. Sulla scena i migliori sono risultati l'esperto Bruno De Simone, nei panni di Buonafede, e il giovane tenore Enrico Iviglia, un Ellittico dalla vocalità chiara e nobile. Abbastanza buona l'interpretazione che Rossana Potenza e Solma Pasternak hanno dato delle due sorelle, mentre più in ombra sono sembrati l'Ernesto vocalmente un po' immaturo di Mattia Denti e il Cecco del turco Levent Bakirci, dalla bella voce ma ancora in difficoltà con la nostra lingua.

Note: Nuovo allestimento della Fondazione Teatro Lirico "Giuseppe Verdi" di Trieste Interpreti: Flaminia Selma Pasternak [28, 30/III; 1 (ore 16), 2/IV] Romina Bace [29, 31/III; 1 (ore 20.30)/IV] Clarice Rossana Potenza [28, 30/III; 1 (ore 16), 2/IV] Mariantonietta Piemontese [29, 31/III; 1 (ore 20.30)/IV] Ernesto Mattia Denti Ecclitico Enrico Iviglia [28, 30/III; 1 (ore 16), 2/IV] Cesare Arkadiush [29, 31/III; 1 (ore 20.30)/IV] Buonafede Bruno De Simone [28, 30/III; 1 (ore 16), 2/IV] Tiziano Bracci [29, 31/III; 1 (ore 20.30)/IV] Cecco Levent Bakirci Arlecchino (mimo) Gianluca Ferrato

Interpreti: Flaminia Selma Pasternak [28, 30/III; 1 (ore 16), 2/IV], Romina Bace [29, 31/III; 1 (ore 20.30)/IV], Clarice Rossana Potenza [28, 30/III; 1 (ore 16), 2/IV], Mariantonietta Piemontese [29, 31/III; 1 (ore 20.30)/IV], Ernesto Mattia Denti, Ecclitico Enrico Iviglia [28, 30/III; 1 (ore 16), 2/IV+ Cesare Arkadiush [29, 31/III; 1 (ore 20.30)/IV], Buonafede Bruno De Simone [28, 30/III; 1 (ore 16), 2/IV], Tiziano Bracci [29, 31/III; 1 (ore 20.30)/IV], Cecco Levent Bakirci Arlecchino (mimo) Gianluca Ferrato

Regia: Gino Landi

Scene: Pasquale Grossi

Costumi: Pasquale Grossi

Corpo di Ballo: Corpo di Ballo della Fondazione Teatro Lirico "Giuseppe Verdi" di Trieste

Coreografo: Gino Landi

Orchestra: Orchestra della Fondazione Teatro Lirico Giuseppe Verdi" di Trieste

Direttore: Filippo Maria Bressan

Coro: Coro della Fondazione Teatro Lirico Giuseppe Verdi" di Trieste

Maestro Coro: Alberto Macri

Se hai letto questa recensione, ti potrebbero interessare anche

classica

Jonas  di Carissimi e Vanitas  di cinque compositori contemporanei hanno chiuso le celebrazioni per i trecentocinquanta anni dalla morte del grande maestro del Seicento

classica

Napoli: Dvorak apre il San Carlo

classica

Il primo pianista francese a vincere il Čajkovskij di Mosca conquista il pubblico milanese con un interessante quanto insolito programma.