Un Rigoletto dall’umanità dolente e complessa, quello che è stato proposto in apertura di stagione al Teatro Verdi di Trieste.
La regia di Jean-Louis Grinda, in sintonia con la direzione musicale di Fabrizio Maria Carminati, scava nelle contraddizioni interiori dei personaggi, portando alla luce le tragedie emotive verdiane. La svolta stilistica segnata da Rigoletto emerge attraverso l’opportuno rilievo delle innovazioni compositive, strumentali e vocali (mirabile, in particolare, la resa dei recitativi) mentre un contenitore asciutto e tridimensionale diventa l’eco moderna della struttura realizzata nel 1851 per la prima in Fenice. Ma è soprattutto l’esaltazione del processo dialettico che sgretola la monoliticità dei caratteri a svelare pulsioni distruttive, crisi identitarie, fragilità spezzate in cui traspaiono messaggi morali e sovversive idee politiche.
Rigoletto (Sebastian Catana) si tramuta da giullare cinico e irridente a commovente supplice, il Duca di Mantova (Antonino Siragusa), simbolo perverso del potere e dell’immoralità, viene rapito da Gilda, l’angelica Aleksandra Kubas-Kruk. È il suo astro di speranza a socchiudere orizzonti catartici, nonostante la sua purezza venga travolta dalla piena emotiva del Duca, dalla malvagità dei cortigiani e dalle castranti ossessioni paterne.
Grazie al suo sacrificio il Duca vivrà mentre Rigoletto scivola in una solitudine senza perdono e senza luce, vittima della maledizione di un altro padre ferito, il Conte di Monterone (Frano Lufi), voce della coscienza che risuona terribile e sinistra. Ben risolti anche i ruoli di Sparafucile (Giorgio Giuseppini), Maddalena (Antonella Colaianni) e Giovanna (Sharon Pierfederici).
Ottimo il coro, equilibrata l’orchestra, guidata com eleganza da Carminati. Vivo successo.
Note: Allestimento dell'Opéra Monte-Carlo
Interpreti: Il Duca di Mantova: Antonino Siragusa
Rigoletto: Sebastian Catana
Gilda: Aleksandra Kubas-Kruk
Sparafucile: Giorgio Giuseppini
Maddalena: Antonella Colaianni
Giovanna: Sharon Pierfederici
Il Conte di Monterone: Frano Lufi
Regia: Jean- Louis Grinda
Scene: Rudy Sabounghi
Costumi: Rudy Sabounghi
Orchestra: Fondazione Teatro Verdi di Trieste
Direttore: Francesco Maria Carminati
Coro: Fondazione Teatro Verdi di Trieste
Maestro Coro: Francesca Tosi
Luci: Laurent Castaingt
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