La disfatta di Giulio Cesare

"Giulio Cesare" sotto la direzione di Christophe Rousset inaugura agli Champs Elysées un ciclo Haendel che comincia in tono minore. Delude Irina Brook. Anche Les Talents Lyriques non sembranon in grande forma. Eccelle invece Rosemary Joshua nei panni di Cleopatra, accanto ad un Andreas Scholl ormai opaco. Brave pure Sonia Prina e Alice Coote.

Recensione
classica
Opéra National de Paris Parigi
Georg Friedrich Haendel
16 Ottobre 2006
Comincia in tono minore il ciclo Haendel tanto sbandierato dal Teatro degli Champs-Elysées di Parigi. Il primo titolo in cartellone è stato "Giulio Cesare": il menù sembrava appetitoso, purtroppo l'esito lo è stato molto meno, non senza qualche momento indigesto. Christophe Rousset appare prigioniero dei dettagli e delle maniere leziose. I debiti francesi di Haendel emergono sin dall'ouverture con i suoi Talents Lyriques. Invece, ne risultano sacrificate l'energia e la varietà dei colori. Domina una mezzatinta generale (mai estremizzati i piani e i forti; tempi più volti al comodo che a scelte estreme), che rifugge sistematicamente il chiaroscuro della partitura haendeliana. Ma "Giulio Cesare", prodotto a Londra nel 1724 con un cast eccezionale, è innanzi tutto un'opera che necessita di grandi voci. Quella di Andreas Scholl nei panni dell'eroe eponimo ormai non c'è più. È un lontano ricordo. Certo Scholl conserva ancora una prestanza scenica invidiabile; resta un buon attore, credibile. Ed ha dalla sua un'eccezionale intelligenza musicale. Ma gli fa difetto il volume, anche se poi non sembra tecnicamente in imbarazzo per le arie concepite per il mitico Senesino. Sonia Prina (Cornelia) se la cava egregiamente, specie nelle arie patetiche. Brava anche Alice Coote (Sesto). Domina comunque Rosemary Joshua: una Cleopatra di rango che magnetizza il pubblico per quasi tutto il secondo atto. Secondo una vecchia tradizione francese, di ornamenti non abusano i cantanti. Quello che però è peggio è che appaiono scolastici. Irina Brook è apparsa a secco d'idee. Non sa come muoversi nell'universo dell'opera seria. I "da capo" la imbarazzano: sembrano per lei niente altro che scontati ritorno all'indietro. Prova qualche gags (prevedibili). Una regia proprio bruttina.

Interpreti: Andreas Scholl, Giulio Cesare; Rosemary Joshua, Cleopatra; Sonia Prina, Cornelia; Alice Coote, Sesto; Franco Fagioli, Tolomeo; Mario Cassi, Achilla

Regia: Irina Brook

Scene: Noëlle Ginefri

Costumi: Sylvie Martin-Hyszka

Coreografo: Cécile Bon

Orchestra: Les Talens Lyriques

Direttore: Christophe Rousset

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