La Carmen di Pappano

Antonio Pappano esalta il virtuosismo dell'orchestra della Royal Opera House in una Carmen ricca di colori.

Recensione
classica
Royal Opera House (ROH) Londra
George Bizet
08 Dicembre 2006
Antonio Pappano e l'orchestra della Royal Opera House sono i veri protagonisti della nuova produzione di Carmen al Covent Garden. Pappano ha dimostrato in altre occasioni il suo talento nell'esaltare i colori orchestrali, e fin dalle prime battute dell'overture l'ascoltatore è catturato dalla fantasmagoria sonora della Spagna immaginaria di Bizet. Si tratta di una lettura quasi classicista, il cui rigore esalta l'intensità della scrittura senza mai abbandonarsi ad una retorica vuota, ed è un piacere spiarne i gesti nei monitor di servizio. Anche perchè purtroppo tanta intelligenza e creatività non trovano un contrappunto nella regia di Francesca Zambello, che in un tentativo al realismo astratto riesce ad accumulare una quantità spiacevole di luoghi comuni. Un antico adagio suggerisce di evitare bambini ed animali sul palcoscenico, cosa impossibile in Carmen, ma fare entrare Escamillo a cavallo è una duplice crudeltà, sia nei confronti dell'equino che di Ildebrando D'Arcangelo, che si trova a dover gestire in sella una delle arie più difficili del repertorio, allo stesso tempo troppo alta e troppo bassa. Zambello sembra a disagio nel muovere le masse corali, e solo nei momenti coreografici gestiti da Arthur Pita (splendido il secondo atto) si ha un senso di direzionalità nel movimento. Questa doveva essere la Carmen di Anna Caterina Antonacci, la quale si conferma una delle migliori cantanti-attrici del momento, ma per quanto la parte lirica del ruolo sia gestita con grande intelligenza e musicalità, negli ultimi due atti la voce sembra mancare del peso necessario per rendere la performance indimenticabile. In compenso Jonas Kaufmann è un Don Josè lirico ed intenso, dal timbro scuro ma dagli acuti sicuri, e l'unico a creare un reale coinvolgimento emotivo.

Interpreti: Carmen (8, 11, 15, 19, 22, 28, 30 Dec, 2, 6, 8 Jan): Anna Caterina Antonacci; (22, 24, 26, 31 Jan, 3 Feb): Marina Domashenko; Don José (8, 11, 15, 19, 22, 28, 30 Dec, 2, 6, 8 Jan): Jonas Kaufmann; (22, 24, 26, 31 Jan, 3 Feb): Marco Berti; Escamillo (8, 11, 15, 19, 22, 28, 30 Dec, 2, 6, 8 Jan): Ildebrando D'Arcangelo; (22, 24, 26, 31 Jan, 3 Feb): Laurent Naouri; Micaëla (8, 11, 15, 19, 22, 28, 30 Dec, 2, 6, 8 Jan): Norah Amsellem; (22, 24, 26, 31 Jan, 3 Feb): Liping Zhang; Zuniga (8, 11, 15, 19, 22, 28, 30 Dec, 2, 6, 8 Jan): Matthew Rose ; (22, 24, 26, 31 Jan, 3 Feb): Roderick Earle; Moralès (8, 11, 15, 19, 22, 28, 30 Dec, 2, 6, 8 Jan): Jacques Imbrail; (22, 24, 26, 31 Jan, 3 Feb): Grant Doyle; Frasquita (8, 11, 15, 19, 22, 28, 30 Dec, 2, 6, 8 Jan): Elena Xanthoudakis; (22, 24, 26, 31 Jan, 3 Feb): Ana James; Mercédès (8, 11, 15, 19, 22, 28, 30 Dec, 2, 6, 8 Jan): Viktoria Vizin; (22, 24, 26, 31 Jan, 3 Feb): Liora Grodnikaite; Le Remendado (22, 24, 26, 31 Jan, 3 Feb): Harry Nicoll

Regia: Francesca Zambello

Scene: Tanya McCalli; luci: Paule Constable

Costumi: Tanya McCallin

Coreografo: Arthur Pita

Orchestra: Orchestra della Royal Opera House

Direttore: Antonio Pappano (8, 11, 15, 19, 22, 28, 30 Dec, 2, 6 Jan); Philippe Auguin (22, 24, 26, 31 Jan, 3 Feb); David Syrus (8 Jan)

Coro: Coro della Royal Opera House

Se hai letto questa recensione, ti potrebbero interessare anche

classica

Al Teatro Sociale di Rovigo va in scena La voix humaine e a Padova l’OPV propone L’histoire de Babar

classica

A Piacenza la stagione d’opera si apre con successo con una Madama Butterfly dall’efficace segno musicale

classica

A Santa Cecilia, all’Opera e al Teatro Olimpico tre diverse edizioni del balletto di Čajkovskij