Spettacolo emozionante, intenso, capace di mettere in scena la profondità psichica dei personaggi più che i loro comportamenti esteriori, il [i]Trovatore[/i] di Negrin/Oren ha goduto di un cast d’eccezione. Alla voce piena ed equilibrata in tutti i registri di Pretti si sono affiancate quelle altrettanto tornite e potenti di Caria e Spina; la Pirozzi è stata una Leonora d’eccezione, grazie ad una duttilità, una varietà di accenti ed una perfezione tecnica non comuni. La Shkosa ha interpretato Azucena da vera attrice di teatro, regalando al pubblico un personaggio vibrante e tormentato: la voce, con il suo timbro brunito, è diventata puro canale espressivo, più che sfoggio di suoni. La lettura di Oren ha portato agli estremi i diversi pigli dei cantabili e delle cabalette, dei pianissimi e degli scoppi orchestrali con una direzione capace di esaltare ogni particolare espressivo della partitura.
La profondità interpretativa si è ben sposata con l’immobilità del coro e la semplicità cruda della scena, il cui leitmotiv è stato il fuoco. Fuoco che torna di continuo alla mente della zingara, che è sempre presente , e che pervade il palcoscenico al grido “Egli era tuo fratello!”. In scena solo una torre ed un lunghissimo piano, simbolo della linea del tempo, lungo il quale si concretizzano i ricordi e le premonizioni e su cui si materializzano gli incubi di Azucena, rivissuti come se fossero reali. Drammaticamente necessaria, ineludibile, la fune rossa che lega i personaggi, sorta di legame di sangue che non può essere reciso, ma che imprigiona dolorosamente anche Leonora dopo l’odioso amplesso con il Conte. Un dramma quasi espressionista dell’introspezione, dominato dal colore rosso del sangue e del fuoco, in cui fin dall’inizio si presagisce il sapore della morte.
Interpreti: Marco Caria, Il Conte di Luna;
Anna Pirozzi, Leonora;
Enkelejda Shkosa, Azucena;
Piero Pretti, Manrico;
Alessandro Spina, Ferrando;
Rosanna Lo Greco, Ines;
Agusto Celsi, Ruiz;
Alessandro Pucci, un messo.
Regia: Francisco Negrin
Scene: Louis Désiré
Costumi: Louis Désiré
Orchestra: FORM- Fondazione Orchestra Regionale delle Marche
Direttore: Daniel Oren
Coro: Coro Lirico Marchigiano "Vincenzo Bellini"
Maestro Coro: Carlo Morganti
Luci: Bruno Poet