Dopo sessant’anni "Eugenij Onegin" di Cajkovskij torna al teatro San Carlo (era giunta a Napoli una sola volta nel marzo 1954, con Gencer, Bechi e Tajo). Questa produzione, in collaborazione con il teatro di Bilbao e istituzioni polacche, era incentrata sulla visione del regista polacco Michal Znaniecki, anche autore dei fantasiosi costumi, ben coadiuvato da Luigi Scoglio, autore di una scena composita, resa suggestiva dalle luci di Bogumil Palewicz:bosco di betulle mobili immerso nel blu elettrico, verde acceso della festa che termina in tragedia mutandosi in rosso, ghiaccio livido dell’ultima parte con comparse e ballerini, come fantasmi evanescenti, che ballano e si agitano in una superficie d’acqua, in cui Tat’jana immerge i suoi piedi nudi abituati a calcare l’erba di campagna, prima di chiudere la sua storia mai nata con Onegin. La dimensione del sogno e dell’acqua caratterizza uno spettacolo coinvolgente e con belle intuizioni registiche, dove coro e corpo di ballo si impegnano in maniera convincente e l’orchestra crea un adeguato tappeto sonoro, come una ininterrotta sinfonia per strumenti e voci. Il direttore John Axelrod la sera prima aveva voluto dedicare un concerto alla memoria di Claudio Abbado, creando momenti di autentica commozione. Il suono non è sempre omogeneo ma lo spettacolo funziona, soprattutto grazie all’impegno vocale di un cast davvero eccellente: in particolare lo sprezzante Onegin di Igor Golovatenko, il profondo Dmitry Beloselskiy (Gremin), e poi Marius Brenciu (Lenskij), Giovanna Lanza (Larina), Ketevan Kemoklidze (Ol'ga) e Bruno Lazzaretti (Trichet). Su tutti svetta la voce di Carmela Remigio, struggente Tat’jana dalla voce penetrante e dai gesti commoventi, per la prima volta impegnata nell’opera in russo.
Interpreti: Onegin: Igor Golovatenko, Tat’jana: Carmela Remigio (Anna Kraynikova il 9 marzo), Gremin: Dmitry Beloselskiy, Lenskij: Marius Brenciu (Sergey Radchenko il 9 marzo), Larina: Giovanna Lanza, Ol'ga: Ketevan Kemoklidze e Trichet: Bruno Lazzaretti, Filipp'evna: Elena Sommer, Zareckij: Andrea Snarski, Un capitano: Antonio De Lisio, Un contadino: Antonio Cutolo (Massimo Sirigu il 2 e 6 marzo).
Regia: Michal Znaniecki
Scene: Luigi Scoglio
Costumi: Michal Znaniecki
Corpo di Ballo: Teatro San Carlo
Coreografo: Diana Theocharidis
Orchestra: Teatro San Carlo
Direttore: John Axelrod
Coro: Teatro San Carlo
Maestro Coro: Salvatore Caputo
Luci: Bogumil Palewicz