I violini della "Mahler"
Per i 150 anni della Società del Quartetto Gatti e la Mahler alla Scala

Recensione
classica
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Festa grande alla Scala per i centocinquant'anni della Società del Quartetto. Teatro pieno zeppo, la Mahler Chamber Orchestra al meglio, sul podio Daniele Gatti. Il direttore non ha una lunga frequentazione con la Mahler, l'ha diretta solo una volta lo scorso anno, comunque l'intesa è scattata come per magia. Ed è stata completa. Eppure hanno avuto a disposizione solo poche ore di prove, dopo che è saltato il loro concerto a Reggio Emilia che avrebbe dovuto servire da rodaggio.
La prima parte della serata è stata improntata dalle sonorità sospese. L'idillio di Sigfrido di Wagner ha sùbito indicato di quali sognanti delicatezze Gatti è in grado di trarre dall'organico. Sono anni che nella sala del Piermarini non si sentivano violini così dolci e così netti. Di seguito i Rückert Lieder di Mahler, affidati al baritono tedesco Matthias Goerne, una voce calda e morbida. Ed anche in questa occasione l'orchestra ha saputo cesellare ogni passaggio con estrema trasparenza ed equilibrio.
Si è poi voltato pagina nella seconda parte del concerto con la Terza di Beethoven. Un'esecuzione segnata da una indubbia carica di energia, che tuttavia non ha riservato le sorprese degli altri brani, anche se è riuscita più gradita al pubblico. Grandi applausi a fine serata e una calorosa accoglienza a Gatti che fra due mesi tornerà alla Scala per inaugurare la stagione 2013/14 con La traviata.
Con lo stesso programma Gatti e la Mahler inizieranno nei prossimi giorni una breve tournée: Verona, Lichtenstein, Locarno.
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