Emozionante Chung
Con la Filarmonica dela Scala in serata di grazia per Mozart e Mahler
Recensione
classica
Serata d'eccezione ieri alla Scala, grazie alle virtù maieutiche di Myung-Whun Chung, direttore che con la Filarmonica ha da sempre un'ottima intesa, e grazie anche al fatto che il concerto con la Sinfonia n. 40 di Mozart e la Quinta di Mahler era la conclusione di una tournée a Budapest, Praga e Oviedo con lo stesso programma. La messa a punto dell'esecuzione ha avuto quindi alle spalle un proficuo lavoro, col risultato che l'organico ha suonato come raramente capita di sentire al Piermarini. Una trasparenza, un'elasticità di fraseggio, una precisione assoluta nell'equilibrio fra le parti. Gli esempi più eclatanti sono stati il secondo movimento della sinfonia mozartiana, dove molti strumenti sono allo scoperto e spesso c'è il rischio di perdere l'unità del disegno generale, mentre Myung-Whun Chung ha tenuto salda la compagine in modo monolitico, e gli ultimi tre tempi della Quinta di Mahler. Anche in questo caso il direttore ha offerto una lettura lucidissima, tirando le fila della complicata polifonia con effetti sonori di assoluta limpidezza. Dando tra l'altro tale struggente lievità all'Adagetto, che al termine in sala era palpabile l'emozione.
Alla fine il pubblico ha ringraziato con lunghi applausi il direttore e l'orchestra. Compreso il giovane primo corno, Jorge Monte De Fez, che in Mahler ha una parte importantissima.
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