Degout e Jacquard cantano la bella Magelone di Brahms
Alla Monnaie di Bruxelles successo per il recital
Stéphane Degout si conferma artista raffinato e sensibile proponendo in recital “Die Schöne Magelone”, una serie di quindici lieder musicati da Johannes Brahms che raccontano l’amore travagliato tra Pierre, figlio del conte di Provenza, e Magelone, figlia del re di Napoli. Una storia che circolava in Languedoc nel Quattrocento, ai tempi dei trovatori, ripresa a fine Settecento in un romanzo di Ludwig Tick a cui poi si è ispirato Brahms, a partire dal 1861, per scriverne magnifici lieder considerati uno dei suoi capolavori romantici. Le diverse emozioni dei giovani protagonisti, dall’innamoramento alla disperazione alla felicità finale, consentono al baritono francese di mostrare tutta la sua maestria, il bel timbro brunito, pieno, ricco di armonici, che passa con grande naturalezza dallo squillante baldanzoso al pianissimo accorato, mostrando di padroneggiare con grande efficacia tutti i colori di cui la sua voce è capace e di dare pieno senso espressivo ad ogni parola. A lui si alterna la giovane mezzosoprano francese Marielou Jacquard, artista dal repertorio eclettico che spazia dal barocco all’opera contemporanea, bel timbro elegante e fiati lunghi anche lei, acuti ben proiettati e luminosi, non ha ancora tutte le sfumature e la naturalezza d’interpretazione di Degout ma sicuramente è un’artista dotata e in crescita. Se Degout interpreta solo Pierre, la Jacquard presta la sua voce a diversi personaggi: oltre che essere la dolce, ma determinata, Magelone, a lei è innanzitutto affidata la prima canzone, dalla parte della madre triste che sa che per il figlio è inevitabile che parta a cercare gloria e amore per il mondo, sarà poi sempre la Jacquard a interpretare la canzone vivace di Souleima, la figlia del sultano di Alessandria, città in cui Pierre è stato portato dai corsari, e che pure si innamora del giovane. Se i lieder sono cantati, ovviamente, in tedesco, ed entrambi i cantanti mostrano un’ottima pronuncia, il recital prevede anche dei brevi testi in francese che narrano l’intricata ed avventurosa storia sottostante, letti con partecipazione, che lascia trapelare emozione vera, dall’attore Roger Germser. Al pianoforte è un vero piacere ascoltare il francese Alain Planès, sicuro e sensibile nell’accompagnare i due cantanti, tocco preciso e sempre assai espressivo, potente e fluido, che ben fa apprezzare tutte le sottigliezze a cui il compositore affida la descrizione delle diverse prove e situazioni che i due innamorati devono vivere. Si sa che un altro grande baritono, Dietrich Fischer-Dieskau, amava particolarmente questi lieder che ha registrato in più occasioni. Ma, rispetto alle versioni ad una sola voce maschile, questo recital dà l’impressione veramente che il lavoro di Brahms sia quasi di una mini opera, con i lieder ben collegati tra loro da un intreccio avvincente che passa in rassegna, in un’ora e mezza, tante emozioni umane, dalla paura alla speranza, dalla concitazione ad una nobile e calma sicurezza interiore. Nel bis si sottolinea il lieto fine ancora con un lied, Die Nonne und der Ritter, stavolta cantato insieme dai due interpreti, che ci parla della felicità della suora e del cavaliere finalmente sposi, per una serata anche a Bruxelles, come già in Francia, di successo e piacere elegante .
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