Daral Shaga, l'opera circense

A Bruxelles in scena i salti mortali dei migranti

Recensione
classica
Théâtre Royal de la Monnaie Bruxelles
Kris Defoort
14 Gennaio 2017
La tragedia dei migranti raccontata da un’opera animata da acrobati, perché per superare muri, mari e anche pregiudizi, bisogna sempre più fare salti mortali. La Monnaie, insieme al Théâtre National, ha giustamente voluto proporre questo lavoro creato nel 2014 dalla compagnia di circo contemporaneo Feria Musica e dall’Opéra Théâtre de Limoges, con l’ambizione per la prima volta di fondere lirica e circo, ma dove c’è anche molta danza e molti video. Settanta minuti intensi in cui il regista Fabrice Murgia ha saputo ben tenere insieme le fila delle diverse arti : tre bravi musicisti in scena – un piano, un violoncello e un clarinetto – volutamente senza direttore, per suonare le musiche di Kris Defoort con echi di improvvisazioni jazz e sonorità arabeggianti ; tre cantanti – un mezzosoprano, un basso-controtenore e un baritono – per raccontare la storia della giovane Nadra e di suo padre che sognano una vita migliore, ma c’è anche l’immigrato di ritorno che l’Europa l’ha vista e si è rimesso in viaggio; infine i cinque acrobati che si confrontano con muri sempre più alti, che si arrampicano sulle corde in prove più rischiose da affrontare. Su una scena di terra rossa arida lo sforzo fisico ma anche mentale diviene evidente, braccia tese verso altre braccia che si spera ci saranno ad afferrare. Particolarmente toccante l’interpretazione di Tiemo Wang, bel timbro baritonale, che riesce a ben trasmettere tutte le contraddittorie emozioni dell’immigrato che nell’Europa sognata è arrivato ma i « fratelli » sembrano non vederlo e adesso torna non sapiù nemmeno lui dove. Perchè il fuoco che apre lo spettacolo non serve solo a scaldare dal gelo ma anche a bruciare la propria identità con i propri documenti, per un viaggio da dove non si potrà più tornare se stessi.

Note: Vidéo Giacinto Caponio

Interpreti: Michaela Riener (Nadra), Maciej Straburzynski (Le père, Daral Shaga), Tiemo Wang (L’émigré

Regia: Fabrice Murgia, assistito da Hubert Amiel

Scene: Philippe de Coen, Bruno Renson, Fabrice Murgia

Corpo di Ballo: Acrobati: Anke Bucher, Renata do Val, Mark Pieklo, André Rosenfeld Sznelwar, Laura Smith

Orchestra: Fabian Fiorini (Piano), Lode Vercampt (Violoncelle), Jean-Philippe Poncin (Clarinettes)

Coro: Ensemble Silbersee

Luci: Emily Brassier

Se hai letto questa recensione, ti potrebbero interessare anche

classica

Al Teatro Massimo Bellini, con Mahler e Berio 

classica

A Ravenna l’originale binomio Monteverdi-Purcell di Dantone e Pizzi incontra l’eclettico Seicento di Orliński e Il Pomo d’Oro

classica

Per la prima volta quest’opera di Händel è stata eseguita a Roma, in forma di concerto