Da Buffalo Bill a Kill Bill

L'enfant terrible Calixto Bieito colpisce ancora: a Stoccarda mette in scena una "Fanciulla del West" estrema e coerente, che gioca con l'immaginario cinematografico. La sua radicale lettura, fra volgarità e violenza, spacca il pubblico, diviso fra accesi entusiasmi e rumorosi dissensi. Nella debole compagine vocale, si distingue soltanto Tito You grazie alla sua ottima prova come Jack Rance.

Recensione
classica
Opernhaus Stoccarda
Giacomo Puccini
23 Giugno 2007
Come mettere in scena oggi un'opera kitsch come "La fanciulla del West"? Calixto Bieito ha pochi dubbi: costruisce un rutilante ed eccessivo spettacolo fatto dei segni dell'americanità accumulati nel nostro immaginario di spettatori in quasi un secolo di vita di quest'opera. Dall'iniziale coloratissimo circo di cowboys con cavalli veri e incursioni di pellerossa, nella seconda parte è il cinema con un omaggio alla divina Hayworth e bagno di sangue finale alla Tarantino, fra "Reservoir Dogs" e "Kill Bill". Criticabile per certe facili gratuità e le frequenti grossolanità, Bieito coadiuvato dallo scenografo Alfons Flores e dal geniale light disegner Reinhard Traub opera una scelta estetica estrema, con rimandi fra pop art e Jeff Koons, che tuttavia ha il pregio della coerenza. Sul piano vocale, non tutto funziona. Convince pienamente solo il Jack Rance di Tito You, vocalista raffinato e credibile scenicamente. Meno apprezzabile il Dick Johnson di Ki-Chun Park: le note ci sono tutte, ma manca un'idea di personaggio. E disuguale è anche la pallida prova della protagonista Natalia Ushakova: perfetta incarnazione dei sogni di Bieto ma inadeguata ad affrontare le asperità del ruolo di Minnie. Ciò detto, difficile comunque fare di più davanti ai frequenti eccessi sonori della direzione musicale di Shao-Chia Lü, avarissima tanto di sentimentalismi quanto di colori, a dispetto della qualità degli strumentisti della Staatstorchester Stuttgart. Ottima la prova del coro della Staatstoper. A conclusione dello spettacolo, pubblico diviso con vivaci contestazioni alla protagonista e al direttore Lü. Anche Bieito, il vero protagonista, una volta di più riesce a spaccare il pubblico fra accesi entusiasmi e rumorosi dissensi. Ma non è questo un segno di vitalità del teatro?

Interpreti: Natalia Ushakova (Minnie), Ki-Chun Park (Dick Johnson), Tito You (Jack Rance), Torsten Hofmann (Nick), Daniel Henricks (Ashby), Adam Kim (Sonora), Motti Kastón (Jake Wallace), Hans Kittelmann (Trin), Yong-Man Kwon (Sid), Tomohiro Takada (Bello), Rainer Schendl (Harry), Joaquin Ledesma (Joe), Christoph Sökler (Happy), Marko _pehar (Larkens), Philipp Meierhöfer (Billy Jackrabbit), Tajana Raj (Wowkle), Mark Munkittrick (José Castro), Bo Young Kim (Un postiglione)

Regia: Calixto Bieito

Scene: Alfons Flores; Luci Reinhard Traub

Costumi: Mercè Paloma

Orchestra: Staatsorchester Stuttgart

Direttore: Shao-Chia Lü

Coro: Staatsopernchor Stuttgart

Maestro Coro: Michael Alber

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