Nicholas Hytner, direttore del National Theatre, è vero uomo di teatro, e nella sua nuova produzione di Così fan tutte a Glyndebourne, che segnava il suo ritorno alla regia operistica dopo un lungo intervallo, si è avvicinato al testo di Da Ponte non come ad un libretto con musiche di Mozart, ma come ad una pièce di prosa. Rispetto per il testo, attenzione alle sfumature del dialogo, e soprattutto la ricerca di motivazioni interiori per il comportamento dei personaggi, affidandosi agli autori ed interpretandoli in un contesto allo stesso tempo storico e contemporaneo, piuttosto che nel tentativo di aggiungere significati ad un testo che per la sua umanità rimane universale. Questo dramma giocoso non è affatto semplice, soprattutto nel finale, con la sua devastante e tanto reale ambiguità. Hytner ne sottolinea il dolore, derivante dalla fine dell'innocenza, dalla distruzione dei legami di fiducia e dallo sconvolgimento degli equilibri emotivi, dallo smascheramento dell'opportunismo e del cinismo: i giovani amanti sono diventati adulti, in una realtà dove regna l'ipocrisia e dove l'autenticità dei sentimenti non ha posto.
Tanta perspicacia purtroppo non ha trovato eguale nell'approccio musicale del direttore ungherese Iván Fischer, che fin dalle prime battute della sinfonia ha creato un suono angoloso, con fraseggi ineguali che compromettevano l'articolazione, e con una scelta di tempi che sembrava totalmente dissociata da una comprensione reale del testo parlato. Tra gli interpreti emerge il Guglielmo di Luca Pisaroni, la cui presenza vocale ha messo in risalto le carenze del resto del cast, inclusa la Fiordiligi di Miah Persson che per quanto deliziosa è vocalmente troppo lieve.
Interpreti: Ferrando: Topi Lehtipuu; Guglielmo: Luca Pisaroni; Don Alfonso: Nicolas Rivenq; Fiordiligi: Miah Persson; Dorabella: Anke Vondung; Despina: Ainhoa Garmendia
Regia: Nicholas Hytner
Scene: Vicki Mortimer; Luci Paule Constable
Orchestra: Orchestra of the Age of Enlightenment
Direttore: Iván Fischer
Coro: The Glyndebourne Chorus