Sant'Ambrogio con Sostakovic

La Scala aprirà con  Una lady Macbeth del distretto di Mcensk

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Riccardo Chailly (Foto Brescia e Amisano)
Riccardo Chailly (Foto Brescia e Amisano)

La stagione 2025/26 è la prima per il sovrintendente Fortunato Ortombina e l'ultima per Riccardo Chailly in veste di direttore musicale. Il cartellone rispecchia quasi del tutto il programma stabilito da Dominique Meyer, tranne in un titolo. Il podio dell'inaugurazione è affidato a Chailly per Una lady Macbeth del distretto di Mcensk di Šostakovič, per la regia di Vasily Barkharov. L'opera, censurata da Stalin nel 1936, è stata rappresentata per la prima volta alla Scala nel 1964, ma nella seconda versione col titolo Katerina Izmajlova, e nel 1997 e nel 2007 in quella originaria. La stessa che andrà in scena il 7 dicembre di quest'anno e che Chailly non ha esitato a definire "urticante", in quanto unisce momenti di facile ascolto ad altri di insostenibile violenza. Per l'occasione la Rai riprenderà l'abitudine della trasmissione in diretta su Rai1 e Radio3.

Di seguito in calendario Götterdämmerung di Wagner, con la regia di David McVicar, con Alexander Soddy e Simone Young che si alternano sul podo, e la ripresa dell'intero Ring a partire dalla prima giornata. In aprile la ripresa di Turandot  di Puccini, con la regia di Davide Livermore, sul podio Nicola Luisotti e, sempre in aprile la nuova produzione di Pelléas et Mélisande di Debussy, diretta da Maxime Pascal, con la messa in scena di Romeo Castellucci. Titolo destinato in origine a Daniele Gatti, che ha ovviamente rinunciato dopo le irrituali dichiarazioni del sindaco Sala sulla sua nomina alla direzione musicale, non andata a buon fine. A maggio la seconda opera affidata a Chailly, Nabucodonosor di Verdi, col recupero dei ballabili composti per una ripresa a Bruxelles nel 1848, regia del sudafricano Alessandro Talevi e un cast di prima grandezza (Anna Netrebko, Luca Salsi, Francesco Meli, Michele Pertusi). A giugno Carmen di Bizet, nuova coproduzione col Covent Garden e il Teatro Real di Madrid; sul podio Myung-Whun Chung, prossimo direttore musicale del teatro, con la regia di Damiano Michieletto. Prima della chiusura estiva, la ripresa di Lucia di Lammermoor di Donizetti, con la regia di Yannis Kokkos, sul podio Speranza Scappucci. A settembre il tradizionale spettacolo dell'Accademia della Scala, L'elisir d'amore di Donizetti, diretta da Marco Aliprando, regia di Maria Mauri, che in forma ridotta verrà ripresentato nella stagione per i bambini. Sempre a settembre la ripresa della storica Traviata, firmata da Liliana Cavani, con Michele Gamba sul podio e Nadine Sierra protagonista. Infine in ottobre, l'unico titolo scelto da Ortombina, Faust di Gounod, diretta da Daniele Rustioni, con la messa in scena di Johannes Erath, Marina Rebeka nei panni di Marguerite, Vittorio Grigolo nel ruolo del protagonista, Alex Esposito in quelli di Mefistofele.

Nell'illustrare la programmazione, il sovrintendente ha voluto ricordare come ormai un terzo degli spettatori della Scala abbia meno di 35 anni, a riprova che il pubblico si sta rinnovando, e che da quest'anno verrà introdotta la regola del secondo cast per ogni titolo. Non si tratta di cantanti di ripiego, ha precisato, ma di un'apertura alle nuove generazioni. E, dulcis in fundo, si è lasciato scappare che l'apertura del 7 dicembre 2026 sarà con Otello di Verdi e il protagonista senza la tintura nera sul volto.

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