L’Arena di Verona Opera festival 2025
Inaugurazione con Nabucco, poi Aida, Traviata, Rigoletto e Carmen

Cinque opere e cinque eventi speciali dal 13 giugno al 6 settembre, per un totale di cinquantuno spettacoli: sono queste le cifre del 102° Arena di Verona Opera Festival. Per le cifre riguardanti il pubblico bisognerà invece aspettare che il festival sia concluso, ma si può prevedere che si raggiungeranno e supereranno i quattrocentoventimila spettatori del 2024, di cui circa il 60% stranieri: è il motivo per cui si è scelta anche quest’anno la Sede dell’Associazione della Stampa Estera a Roma per presentare il festival 2025.
È stata la sovrintendente Cecilia Gasdia a illustrare il programma del festival, che sarà inaugurato il 13 giugno da una nuova produzione di Nabucco, di cui Stefano Poda firmerà regia, scene, costumi, luci e coreografia, ricorrendo alle tecnologie più avanzate. D’altronde anche il “concetto” di questa regia si appoggia alla fisica nucleare: “la metafora - spiega Poda stesso - è quella dei legami tra le particelle atomiche: dalla loro unione si origina la materia, ma l’Uomo ha scoperto come separarle causando totale distruzione. Il progresso tecnologico rende tutto possibile e Nabucco non esita ad usare la sua superiorità materiale contro gli sconfitti, fino ad arrivare a conseguenza drammatiche”. Ci si augura un successo pari a quello di un altro spettacolo firmato da Poda, l’Aida del 2023, che sarà ripresa anche quest’anno a partire dal 20 giugno.
Il 27 giugno torna in Arena La Traviata nell’elegante allestimento di Hugo De Ana, un altro spettacolo di successo, già riproposto varie volte all’Arena, l’ultima nel 2016. Passano altri sette giorni e il 4 luglio va in scena Carmen nella produzione-kolossal di Franco Zeffirelli, creata trent’anni fa e ormai diventata a buon diritto un classico areniano. Questa è un’edizione del festival all’ottanta per cento verdiana e infatti si prosegue con un’altra popolarissima opera di Verdi, Rigoletto, ma bisogna aspettare l’8 agosto: Ivo Guerra firmerà la regia e Raffaele Del Savio le scene, ispirate a quelle realizzate per l’Arena da Ettore Fagiuoli nel 1928. Le prime delle cinque opere opere saranno tutte di venerdì, come a voler smentire che il mondo della lirica sia superstizioso.
Veniamo ai direttori d’orchestra, che saranno Pinchas Steinberg per Nabucco (il suo ritorno all’Arena dopo molti anni è stato annunciato con grande gioia dalla Gasdia), Daniel Oren per Aida, Speranza Scappucci per La traviata, Francesco Ivan Ciampa per Carmen e Michele Spotti per Rigoletto. I direttori saliranno sul podio per tutte le recite dell’opera a loro affidata (uniche eccezioni una recita di Aida e due della Traviata, che saranno dirette da Francesco Ommasini) mentre i protagonisti in scena ruoteranno vorticosamente, tanto che è raro che due recite consecutive abbiano l’identico cast e così passeranno per l’Arena molti dei migliori cantanti attuali. Impossibile citarli tutti. Ricordiamo Amartuvshin Enkhbat e Luca Salsi per Nabucco, Anna Pirozzi e Maria José Siri per Abigaille, Francesco Mel per Ismaele. In Aida Maria José Siri e Marina Rebeka per la schiava etiope, Clémentine Margaine per Amneris, Luciano Ganci e Gregory Kunde per Radames, Igor Golovatenko e ancora Enkhbat per Amonasro.
Nella Traviata farà il suo debutto all’Arena Angel Blue che si alternerà con Rosa Feola. Già applaudita come Violetta in mezzo mondo, Scala compresa, la Blue avrebbe dovuto fare il suo debutto all’Arena nel 2022, sempre nella Traviata, ma annullò la sua partecipazione per protesta contra la decisione del teatro di ricorrere al blackface per l’interprete di Aida, che era Anna Netrebko. E la Netrebko, l’attuale superstar dell’Opera, da qualche anno non manca mai al festival areniano e tornerà anche questa volta, facendo il suo debutto italiano nella parte di Abigaille nel Nabucco, per tre recite, e interpretando di nuovo Aida, per due recite.
Passiamo a Carmen, che avrà come prima protagonista Aigul Akhmatishina, presentata come “Carmen di riferimento dei nostri giorni”, un personaggio da lei già interpretato al Metropolitan e al Covent Garden. Micaela sarà Aleksandra Kurzak per la prima recita e Mariangela Sicilia per le altre sette. Tra i sei Don José ci limiteremo a citarne alcuni: Francesco Meli e Yusif Eyazov per due recite, Piotr Beczala e Vittorio Grigolo per una. Nelle quattro recite di Rigoletto si alterneranno tre protagonisti, i già citati Enkhbat e Salsi più Youngjun Park. Alcuni celebri cantanti saranno a Verona per interpretare vari personaggi ma ciascuno per una sola sera: Ludovic Tézier sarà Amonasro una sera e Giorgio Germont un’altra, Nadine Sierra sarà Violetta e Gilda e Roberto Alagna sarà Radames (suo debutto nel ruolo) e Don José (in queste due uniche sere canterà anche la sua compagna Aleksandra Kurzak). Dunque i cast delle cinque opere sono un puzzle e sta allo spettatore trovare il cast ideale per lui: ma non c’è da preoccuparsi, qualsiasi sera assicura interpreti non soltanto buoni ma eccellenti.
Il settore “eventi speciali” presenta serate con star della danza (Roberto Bolle and friends, 22 e 23 luglio) e dell’opera (Jonas Kaufmann, 3 agosto) e concerti con musiche popolarissime: Carmina Burana di Orff diretti da Andrea Battistoni il 15 agosto e le Quattro stagioni di Vivaldi presentate il 27 agosto come un concerto immersivo con proiezioni tridimensionali. Il 26, 27 e 31 agosto ci si trasferirà al Teatro Romano per il balletto Zorba il greco, un omaggio al compositore Mikis Theodorakis a cent’anni dalla nascita.
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