Die Tage alter Musik in Herne 2024
Dal 14 al 17 novembre l’edizione 2024 del Festival di Musica Antica di Herne organizzato dalla WDR
“Riduci, riusa, ricicla” è il motto della edizione 2024 del Festival di Musica Antica di Herne organizzato dalla WDR che si svolgerà dal 14 al 17 novembre nella città della Renania Settentrionale-Vestfalia.
È un tema che fa riflettere e che riflette le preoccupazioni del nostro tempo in modo ironico e giocoso, poiché nella storia della musica la pratica di riutilizzare materiali sonori preesistenti, assemblati e trattati in vari modi ha alimentato l’arte musicale per secoli. Gli esempi sono molto numerosi e il programma del festival ne offre una interessante selezione.
Uno dei più evidenti è il caso della cantata sacra a due voci e orchestra di Bach “Tilge, Höchster, meine Sünden” che è una affascinante parodia dello Stabat Mater di Pergolesi, praticamente nota per nota anche se con una maggiore densità della scrittura strumentale, ma con un testo completamente differente che è una parafrasi della traduzione luterana del salmo 51 “Cancella, Altissimo, i miei peccati”.
Il mottetto verrà eseguito dalla B’Rock Orchestra diretta da Cecilia Bernardini preceduto dalla cantata per voce sola Armida abbandonata di Handel e dal quinto concerto brandeburghese bachiano.
Un altro esempio significativo è quello del travestimento spirituale dei madrigali di Monteverdi operato da Aquilino Coppini che trasformò la passione amorosa e a tratti erotica dei loro versi in italiano, nel fervore mistico e religioso di nuovi testi in latino perfettamente aderenti alla musica originale monteverdiana. I contrafacta del dotto letterato che fu al servizio del cardinale Federico Borromeo rispettano i fonemi e gli accenti e i ritmi della poesia madrigalistica e sono un interessante modello di riutilizzazione derivato da una grande ammirazione nei confronti del geniale musicista cremonese. L’ensemble Voces Suaves ne eseguirà una selezione insieme ad alcune musiche di Monteverdi.
Tra le infinite forme di riutilizzazione c’è anche quella compiuta da Giacomo Perti che nel suo oratorio La sepoltura di Cristo scritto per il Venerdì Santo nel 1704 inserì poi anche delle parti di un oratorio analogo del collega rivale Luca Antonio Predieri, secondo una disinvolta prassi comune all’epoca. L’oratorio del compositore bolognese verrà eseguito per la prima volta in tempi moderni da Francesca Aspromonte, Chiara Brunello, Leonardo Cortellazzi e Mauro Borgioni accompagnati dall’ensemble Arsenale Sonoro diretto da Boris Begelman.
Nel programma del festival ci sono altri esempi di assimilazione e ricreazione come quelli proposti dal gruppo Tasto Solo diretto da Guillermo Pérez con le musiche dell’Ars Subtilior, o quelle delle trascrizioni per clavicembalo di differenti generi e stili musicali elaborate da compositori del periodo e Barocco presentate da Mahan Esfahani, e le “melodie riciclate” da compositori di diversi paesi europei tra il XV e il XVII secolo assemblate dalla Capella de la Torre diretta da Katharina Bäuml.
Il Festival si concluderà con l’esecuzione della prima versione dell’Idomeneo di Mozart rappresentato a Monaco nel 1781, che fu il frutto di tagli, riduzioni e modifiche del libretto da parte del compositore. Nel programma del Festival l’opera che sarà eseguita in forma di concerto dalla Helsinki Baroque Orchestra diretta da Aapo Häkkinen, è presentata con il titolo “Weniger ist mehr” (Less is More), e nel testo di presentazione generale il direttore artistico Richard Lorber la considera un esempio riassuntivo del triplice motto di questa edizione delle “Giornate della musica antica a Herne”.
Il programma completo che comprende anche altri eventi è presente sul sito della terza rete della WDR e tutti i concerti saranno registrati e trasmessi in diretta o in differita dall’emittente radiofonica che ha sede a Colonia.
Se hai letto questa news, ti potrebbero interessare anche
Il concerto sarà trasmesso domenica 22 dicembre in diretta su Rai 1 dopo l’Angelus da San Pietro
Nel 2025 Baden-Baden festeggia i 100 anni di Pierre Boulez, il suo cittadino onorario scomparso nel 2016, con una serie di iniziative fino all’estate
Nuova sede per l’Archivio del Festival di Salisburgo e molti progetti per rendere accessibili e valorizzare i materiali storici della rassegna inaugurata nel 1920