I poemi sinfonici francesi per Bru Zane Label
In un doppio CD l’Orchestre National de Lyon diretta da Szeps-Znaider offre un’antologia di pagine composte fra fine 800 e inizio 900, con un inedito omaggio “ante litteram” della festa di Halloween
È interamente dedicato alla musica a programma, e più particolarmente ai poemi sinfonici composti nella seconda metà dell’Ottocento, l’ultima uscita di Bru Zane Label annunciata il 27 ottobre. Il titolo dell’antologia è Aux Étoiles preso a prestito dalla composizione omonima di Henry Duparc, inclusa nel doppio CD, unico frammento superstite di Poème nocturne, composizione in tre movimenti con Lutins et follets e L’aurore oggi perduti, eseguiti nella parigina Salle Pleyel nell’aprile del 1874 in uno dei concerti della Société Nationale de Musique.
Autentico racconto per immagini musicali spesso ispirato a composizioni letterarie, dalla seconda metà del XIX secolo il poema sinfonico godette di una certa popolarità in area germanica grazie all’impulso di Franz Liszt, fra l’altro cui si deve la definizione, che a partire da Ce qu'on entend sur la montagne del 1850, ispirata al poema Feuilles d'automne di Victor Hugo, inaugura un ciclo personale fatto in totale da tredici titoli che prendono origine da lavori di Byron, Lamartine, Shakespeare, Schiller fra gli altri. Allo stesso genere appartengono pressoché tutti i lavori dei floridi esordi del giovane Richard Strauss, che abbandona il genere alle soglie del Novecento per dedicarsi ai suoi capolavori operistici della sua età più matura.
Negli stessi anni anche in Francia il poema sinfonico godette di una certa popolarità. Anzi, verosimilmente ai francesi si deve il primo esempio del genere, cioè Ce qu'on entend sur la montagne del 1847 ad opera di César Frank, che precede quindi di due o tre anni il collega Liszt anche nella scelta della fonte letteraria. Saranno necessari, tuttavia, un paio di decenni prima che il genere si imponga in terra francese, grazie anche allo stimolo di importanti istituzioni concertistiche come la Société nationale de musique e, in seguito, i Concerts Colonne (poi Lamoureux). Ed è così che, dopo l’esperienza pionieristica di César Franck, un gran numero di compositori già affermati come Camille Saint-Saëns, Vincent d’Indy, e quindi Ernest Chausson, Paul Dukas, Henri Rabaud, si cimentano nel nuovo genere.
Compositore prolifico, Camille Saint-Saëns lo è anche con il nuovo genere: ne compone ben quattro negli anni Settanta del XIX secolo, ma la Danse macabre, che figura a buon titolo nel nuovo CD, rimane il più celebre. Ispirato dalla produzione di Liszt, cui si deve una Totentanz datata 1849, la composizione di Saint-Saëns del 1874 affonda le radici nei versi “Égalité, fraternité...” di Henri Cazalis e rappresenta un incrocio fra Halloween con gli scheletri danzanti sulle loro tombe e la tradizione tardomedievale della danza della morte, che conduce danzando tutti gli uomini, dal sovrano fino all’umile contadino, alla tomba. Altra celebre composizione è L’apprenti sorcier del 1897, grazie soprattutto all’episodio del film di animazione Fantasia di Walt Disney, nel quale il protagonista del pezzo ha le fattezze di Topolino, ben più popolare della ballata di Johann Wolfgang Goethe che ispirò il suo autore Paul Dukas.
I quindici pezzi contenuti nel doppio CD non propongono solo composizioni note. Sarebbe venir meno alla vocazione del Palazzetto Bru Zane non riscoprire delle autentiche gemme musicali oggi dimenticate. Fra queste, in singolare coincidenza con l’imminente festa di Halloween, spicca l’ancora inedita in disco La Toussaint di Victorin Joncières, eseguita per la prima volta il 9 novembre 1902 al Théâtre du Châtelet nell’ambito dei Concerts-Colonne e di nuovo in occasione dei funerali del compositore a Saint-Roch l’anno successivo, un paio di giorni prima della festa di Ognissanti. Si tratta di un “lamento” di cui si ignora l’esatto contenuto programmatico ma che certamente è legato alla perdita della moglie ne 1896. Un’interpretazione la tentò un giornalista de L’Éclair: «La Toussaint di Joncières esprime tutta la malinconia dei rimorsi e il dolore per le perdite: in un toccante preludio canonico s’instaura un’atmosfera di angoscia e afflizione, attraversata da un corale dove il dialogo tra i legni e gli archi simboleggia forse la dolcezza e la consolazione della fede. Una consolazione senza dubbio insufficiente, dato che il lamento dell’inizio si ripresenta, esasperato, in un prodigioso tutti. Poi, poco alla volta, le sonorità si abbassano fino a spegnersi del tutto».
Nel primo Novecento il poema sinfonico continua le sue fortune fino a diventare un genere ammesso negli ambiti accademici, come testimoniano numerosi lavori prodotti dai vincitori del “Prix de Rome”. Fra di essi, nell’antologia figura anche la prima donna a vincere il prestigioso premio, Lili Boulanger, che è presente con D’un matin de printemps del 1918. Accanto a lei, si trovano anche altre tre compositrici già presenti da tempo nelle proposte musicali del Palazzetto Bru Zane: Augusta Holmès con La Nuit et l’Amour del 1888, Mel Bonis con Le Rêve de Cléopâtre del 1909, e Charlotte Sohy con Danse mystique del 1923.
Registrati fra il 3 e il 7 maggio 2021 e il 6 e 9 settembre 2022, i quindici pezzi del doppio CD sono stati affidati ad una compagine orchestrale annoverata fra i più grandi promotori della musica romantica francese, l’Orchestre National de Lyon sotto la guida di Nikolaj Szeps-Znaider, direttore musicale dell’orchestra dal 2020.
Oltre al formato fisico, la registrazione sarà disponibile in download e streaming sulle piattaforme digitali, con libretto scaricabile online.
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