Cinque mesi di musica a Jesi

Il Festival Pergolesi Spontini tra luglio e settembre e la stagione lirica di tradizione del Teatro “G.B. Pergolesi”

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Nicola Campogrande (Foto Lorenza Daverio)
Nicola Campogrande (Foto Lorenza Daverio)

Annunciati a Jesi gli appuntamenti del Festival Pergolesi Spontini e i titoli della stagione lirica di tradizione, prodotti entrambi dalla omonima fondazione e curati per la direzione artistica da Cristian Carrara, in una programmazione che si snoda attraverso cinque mesi di attività musicali,  da fine luglio a dicembre. L’anteprima estiva del Festival, che tradizione vuole sia settembrino, da quest’anno sarà più corposa con diverse serate sotto le stelle a luglio ed agosto che spaziano dalla classica al pop, dalla musica da film all’operetta, attraverso un omaggio a Gershwin.

Come nelle ultime edizioni, anche quest’anno il Festival è ideato nel segno dell’inclusione e della accessibilità alle famiglie e ad un pubblico di giovanissimi; un’attenzione particolare è rivolta  poi alle problematiche sociali attraverso eventi che puntano sulla multidisciplinarietà e sulla pluralità dei linguaggi artistici. Trenta gli appuntamenti del festival, intitolato “Salti di gioia”: tornano i “Wine concert” ospitati in quattro aziende vitivinicole, in cui la musica si immerge nella bellezza delle colline del Verdicchio dei Castelli di Jesi; i concerti sono accompagnati da visite guidate alla cantina e da degustazioni, per un modo diverso di vivere la musica, tra sapori e profumi del territorio. Castelli e teatri della Vallesina ospitano poi i quattro concerti “Residart” di musica da camera di cui protagonisti sono i giovani talenti internazionali ospiti del Festival grazie a Residart, la prima rete di Residenze d’Artisti nata nelle Marche, e a Orlando Foundation for Chamber Music con i quali la Fondazione Pergolesi Spontini ha sottoscritto un partenariato per produzioni musicali e corsi di specializzazione di musica da camera. Oltre ai diversi appuntamenti dedicati alle famiglie nella sezione “al Festival con mamma e papà”, ci sarà una serie di  concerti: il 2 settembre con il chitarrista jazz Andrea Molinari; il 10 settembre con l’Accademia d’Arte Arrigoni con Federico Guglielmo direttore e solista al violino; l’11 alla Chiesa Regina della Pace di Jesi  con Marco Agostinelli all’organo  Callido del 1828 e il 21 al Teatro Pergolesi con  la pianista Alexandra Pavolova in una nuova produzione di concerto narrativo dedicata interamente alla figura di Chopin ideato da Cristian Carrara e Stefano Valanzuolo. Dopo la felice esperienza dello scorso anno presso il Carcere di Montacuto ad Ancona, si ripropone la musica nei luoghi dove c’è sofferenza e urgenza di bellezza, seguendo l’esempio di Spontini che aveva l’abitudine di organizzare ogni anno un “Concerto Spirituale” destinando l’incasso “per una cassa di soccorso in pro’ de’ membri del teatro poveri”. Così il 16 settembre  il pianista Roberto Prosseda si esibirà,  gratuitamente, in un luogo di fragilità; lo stesso programma verrà presentato da Prosseda in serata al pubblico del Teatro Pergolesi di Jesi. Tra danza, musica e letteratura sarà lo spettacolo “Le strade di Pasolini” il 17 settembre,  con  musiche di J.S. Bach e testi di Pier Paolo Pasolini: una nuova produzione di Musica Insieme, che vede sul palco la giovane violinista Sofia Manvati impegnata nelle musiche tanto care allo scrittore bolognese, le cui note interagiranno con le improvvisazioni del beatboxer Alien Dee, figura assai nota sulla scena live italiana.

Domenica 24 settembre, al Teatro Pergolesi, teatro-danza e inclusione sono i protagonisti dello spettacolo di Social Opera ispirato all’opera “Barbiere di Siviglia” di Rossini, protagonisti gli attori disabili del progetto OperaH”, un percorso che la Fondazione Pergolesi Spontini porta avanti dal 2011 in rete con associazioni culturali ed enti sociosanitari del territorio, e che ha vinto nel 2022 il “Premio Nazionale Inclusione 3.0”. La regia è di Simone Guerro e Arianna Baldini (Teatro Giovani-Teatro Pirata), danza movimento terapia di Sara Lippi e Beatrice Guerri (Nuovo Spazio Studio Danza). Collaborano gli studenti delle scuole superiori di Jesi coinvolte nel progetto di alternanza scuola - lavoro “Banco di Scena”. A chiudere il Festival è il consueto concerto dell’Orchestra della Scuola Musicale G.B. Pergolesi, martedì 27 settembre, al Teatro Pergolesi.

Non potevano poi mancare delle giornate, veramente un po’ a latere,  dedicate ai due compositori a cui è intitolato il festival: una nuova esecuzione dello Stabat mater di Pergolesi, venerdì 8 settembre  con il Time Machine Ensemble diretto da Marco Attura, e il 23  settembre un concerto  a Maiolati Spontini, con la prima esecuzione in epoca moderna di alcune pagine di una delle più importanti opere di Spontini, l’Alcidor del 1825, la cui revisione musicologica – ancora in corso - è iniziata nel 2022 a cura della Fondazione Pergolesi Spontini. In programma anche  la presentazione di due nuovi libri: Gaspare Spontini. The Berlin years di Fabian Kolb e Alessandro Lattanzi per la casa editrice LIM Libreria Musicale Italiana nella collana “Studi e saggi”, e Sulle tracce di Gaspare Spontini. Profilo di un compositore europeo dalla scrittura 1774-1851 di Lucia Benedos e Patrizia Rizzi per Affinità Elettive Edizioni. Sarà poi annunciato l’atteso programma delle Celebrazioni Spontiniane 2024 tra cui una nuova produzione de La Vestale in coproduzione con alcuni importanti Teatri Italiani di Tradizione.

Dopo la chiusura del festival, da ottobre a dicembre si svolgerà poi la stagione lirica, che quest’anno sarà inaugurata il 20 ottobre da Così fan tutte di W.A. Mozart, in una nuova coproduzione che vede impegnata la Fondazione Pergolesi Spontini come  capofila insieme a Fondazione Teatro Verdi di Pisa, Fondazione Teatro Comunale Pavarotti di Modena, Teatro Sociale di Rovigo e Opéra-Théâtre of Eurométropole de Metz. Aldo Sisillo dirige la FORM Orchestra Filarmonica Marchigiana, la regia è di Stefano Vizioli. Scene e i costumi sono disegnati da Milo Manara e realizzati da Benito Leonori (scene) e Roberta Fratini (costumi): il fumettista, conosciuto in tutto il mondo per il fascino sensuale delle sue tavole, con questo progetto debutta nella lirica. Seguirà Il barbiere di Siviglia di Rossini,  in una nuova produzione insieme al Teatro Verdi di Pisa, Teatro del Giglio di Lucca, Teatro Sociale di Rovigo e Teatro Alighieri di Ravenna. Nel nuovo allestimento, che ha debuttato recentemente a Rovigo, e che a breve sarà a Ravenna, i fondatori della compagnia di teatro contemporaneo Fanny & Alexander, Luigi De Angelis – qui alla regia, scene e luci - e Chiara Lagani ai costumi, mettono in scena «un Barbiere di Siviglia contemporaneo, per ridere delle nostre nevrosi». A Pisa, Jesi e Lucca, l’opera è diretta da Francesco Pasqualetti, suona la FORM Orchestra Filarmonica Marchigiana.

Debutta in prima assoluta al Teatro Pergolesi di Jesi, il 24 novembre, nella produzione Fondazione Pergolesi Spontini, l’opera contemporanea De bello gallico con musica di Nicola Campogrande su libretto di Piero Bodrato dai Commentarii omonimi di Caio Giulio Cesare. La direzione è affidata a Giulio Prandi, suona il Time Machine Ensemble, Coro Accademia Ghislieri. La regia è di Tommaso Franchin, scene e costumi sono affidate ai vincitori della III edizione del Concorso dedicato a Josef Svoboda “Progettazione di Allestimento scene e costumi di Teatro Musicale” riservato a iscritti al Biennio di Specializzazione in Scenografia delle Accademie di Belle Arti di Macerata, Bologna e Venezia e Carrara. Il concorso è una nuova modalità per valorizzare giovani creativi che possono vedere realizzato il proprio progetto. L’opera utilizza la figura e le gesta di Giulio Cesare per affrontare con tono gentile i meccanismi del potere, l’autocompiacimento, la seduzione di massa e la guerra. Chiude il cartellone La rondine di Giacomo Puccini, titolo mai rappresentato al Teatro Pergolesi,  con la regia di Paul Emile Fourny e  le scene di Benito Leonori. Suona la FORM Orchestra Filarmonica Marchigiana. Nuova la produzione della Fondazione Pergolesi Spontini, in coproduzione con Fondazione Teatro Verdi di Pisa e Opéra-Théâtre of Eurométropole de Metz.

Il progetto artistico della 56^ Stagione Lirica di Tradizione, propone, inoltre, due progetti speciali.

Le avventure di Papageno con la musica di Germano Neri da Il Flauto magico di W. Amadeus Mozart e la  drammaturgia Nunzia Nigro, nuova produzione lirica a misura di bambino a conclusione del progetto di eccellenza in ambito musicale e teatrale per l’apprendimento dell’opera lirica “Scuola InCanto” 2023; e l’organizzazione di una breve tournée estiva di agili allestimenti d’opera per la diffusione della tradizione operistica nei piccoli borghi delle Marche. Dopo  La Serva Padrona del 2022, il 2023 vede in scena ancora un capolavoro di Giovanni Battista Pergolesi, Lo frate ‘nnamorato, commedia per musica in tre atti di Gennarantonio Federico, revisione critica di Francesco Degrada. Suona il Time Machine Ensemble, in scena giovani cantanti lirici americani grazie alla collaborazione con il Centro Studi Italiani di Urbania (PU) che organizza ogni estate Programmi di Lingua e Canto per cantanti lirici.I titoli della stagione lirica autunnale sono accessibili anche a non vedenti/ipovedenti e a non udenti/ipoudenti, nell’ambito di un cartellone regionale di opera accessibile, grazie al progetto “MARCHE FOR ALL. Percorsi di Arte e Spettacolo per un turismo culturale accessibile”.

 

 

 

 

 

 

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