La International Young Artist Presentation nel festival Laus Polyphoniae di Anversa
Una rassegna dedicata ai giovani artisti
L’International Young Artist Presentation (IYAP), la rassegna dedicata alle nuove generazioni di musicisti principalmente dediti alla musica antica o comunque alle esecuzioni storicamente informate, si svolge da diversi anni durante Laus Polyphoniae ed è oramai un appuntamento che caratterizza l’inizio di questo importante festival delle Fiandre. A detta del pubblico e degli addetti ai lavori, questa edizione è stata una delle migliori se non la migliore di tutte dato il livello qualitativo degli ensemble e l’originalità delle loro proposte musicali.
Per questo merita una attenzione particolare anche perché i gruppi che oggi stanno ancora cercando la propria strada e il proprio spazio sulle scene musicali in un prossimo futuro potrebbero essere i protagonisti di festival e rassegne al pari degli ensemble già affermati.
Sabato 20 agosto i sei gruppi, prescelti tra quelli che avevano presentato la propria candidatura quest’anno, hanno presentato i propri concerti di circa quaranta minuti nell’auditorium di Amuz (la Chiesa di Sant’Agostino) dopo tre giorni di lavoro preparatorio svolto insieme ai due coach Raquel Andueza e Robert Hollingworth.
Molti i musicisti spagnoli questa volta, e le prime note del flauto traverso di Pablo Gigosos hanno dato l’impressione di evocare il nome del trio, Brezza, di cui fanno parte Marina Cabello del Castillo (viola da gamba) e Teun Braken (cembalo) che ha eseguito sonate e movimenti di concerti di vari autori, tra i quali Rameau, F. Couperin, Quantz, Benda e Abel, separate da piacevoli preludi improvvisati.
Un eccellente inizio di una giornata ricca di piacevoli sorprese, come quella a seguire del quartetto vocale PassiSparsi, costituito da Martha Rook, Cora Mariani, Neri Landi e Lorenzo Tosi, che ha divertito ed entusiasmato il pubblico teatralizzando villanelle e moresche di Orlando di Lasso attraverso gesti e movimenti tesi a sottolineare il significato delle parole e in alcuni casi delle allusioni contenute queste stravaganti canzoni, con una altrettanto divertente ed efficace presentazione del concerto.
La mattinata si è degnamente conclusa con il quintetto Anacronía formato da David Gutiérrez (flauto traverso), Marc de Linde Bonal (viola da gamba), Pablo Albarracin Abellán (violino), Luis Manuel Vicente Beltrán (viola) e Marina López Manzanera (cembalo) che mantenendo fede al proprio nome e rivendicando l’idea dell’anacronismo ha eseguito un quartetto per flauto di Haydn, oltre a quello di Abel, con copie di strumenti barocchi, giocando, come ben spiegato nella presentazione tra i confini di due periodi stilistici, Barocco e Classicismo, e tra quelli di due coppie di strumenti cembalo/fortepiano e viola da gamba /violoncello.
Nel loro insieme i tre ensemble hanno trasmesso la sensazione del piacere e del divertimento del suonare insieme con agio dovuto anche alla conoscenza del repertorio eseguito a memoria senza lettura e dopo una pausa altre tre formazioni si sono avvicendate a cominciare dal duo Giesta formato da Joana Guiné e Irene Sorozábal Moreno che con le loro voci e i flauti dolci hanno evocato il pellegrinaggio del Cammino di Santiago con il contributo del liutista David Mackor.
Piena di energia e di trasporto l’esecuzione del tormentato terzo quartetto d’archi op.41 di Schumann presentata dal Parnassus Quartet formato da Oscar Holch (viola), Xenia Gogu Mensenin e Sophia Prodanova (violini) e Victor Garcia Garcia (violoncello) che ha colpito al cuore il pubblico di Anversa che in generale ama e ascolta con religiosa attenzione così tanta musica vocale del Quattrocento e del Cinquecento.
Infine la delicata interpretazione di pagine musicali di Praetorius, Telemann, oltre a una trascrizione delle variazioni sulla Follia di Marais fatta dal Flutes & Frets Duo formato dalla flautista Beth Stone e dal liutista Danny Murphy cedendo il passo all’impeto giovanile dei musicisti che lo hanno preceduto ha lasciato una impressione di delicatezza e di soavità concludendo questa felice edizione dell’IYAP incastonata nel festival Laus Polyphoniae realizzata da Musica Impulse Centre in collaborazione con AMUZ.
Unanime il plauso ai due esperti coach Andueza e Hollingworth che li hanno seguiti e consigliati ricordando a loro volta le speranze, le ambizioni e i sogni dei loro primi passi nel mondo della musica.
Laus Polyphoniae prosegue fino al 28 agosto, ma sarà possibile seguire a distanza due dei suoi concerti delle ore 20.00, quello di Stile Antico di lunedì 22 agosto e quello del Sollazzo Ensemble di venerdì 26 agosto.
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