Nel Giardino di Palazzo Stauffer, sede a Cremona della prestigiosa Accademia, si è conclusa sabato 16 luglio, la prima edizione dello Stauffer Summer Music Festival, ideato per celebrare, in un contesto tradizionalmente accademico, le diverse culture musicali del mondo.
Grandi artisti della scena internazionale, insieme con i migliori giovani talenti dell’Accademia, hanno dato vita alla prima edizione di una rassegna davvero speciale, dedicata agli strumenti ad arco e alle musiche del mondo, in un crescendo di partecipazione e di entusiasmo da parte del pubblico.
Un cartellone di sei concerti – tutti di altissimo livello! – a ingresso libero, su prenotazione, dall’8 al 16 luglio, offerti dalla Fondazione, per una platea di circa cento posti a sera, in una location davvero suggestiva ed elegante. Un palco piccolo ma aperto verso ampi orizzonti, in un dialogo musicale possibile e sempre costruttivo: classica e contemporanea, virtuosismo accademico e improvvisazione, tradizione europea e paesaggi sonori extraeuropei, artisti affermati e giovani talenti di strumenti ad arco.
Voluto con grande entusiasmo da Paolo Petrocelli, direttore generale dello Stauffer Center for Strings fondato a Cremona nel 2021 e primo centro musicale internazionale per l’alta formazione, la ricerca, la composizione, la produzione, il management e l’innovazione, interamente dedicato agli strumenti ad arco, l’idea - vincente! - di un festival multiculturale, rappresenta un segno di apertura importante. Determinante nella produzione della rassegna, la collaborazione di partner artistici prestigiosi come l’Ensemble Intercontemporain e il Morgenland Festival Osnabrueck.
A inaugurare lo SSMF, venerdì 8 luglio, i solisti dell’Ensemble Intercontemporain - Diego Tosi violino e John Stulz viola - e gli allievi della Stauffer. Fuori dalle corde, titolo del concerto, è frutto di un percorso portato avanti durante la residenza artistica dell’Ensemble presso la Stauffer. Abbiamo ascoltato musiche del XXI secolo eseguite tra suggestioni di luci e scenografie naturali negli spazi del Giardino.
Il secondo concerto in cartellone, martedì 12, ha visto protagonisti due Alumni della Stauffer: il violinista Giuseppe Gibboni, ex allievo del Maestro Accardo e vincitore del Paganini nel 2021 e la violoncellista Miriam Prandi, ex allieva dei Maestri Filippini e Meneses. Oggi solista affermata, Miriam suona con le più prestigiose orchestre al mondo.
È questo l’evento del festival che ha celebrato la storia dell’Accademia e dei suoi Corsi, fondati nel 1985 da Salvatore Accardo e da Andrea Mosconi (la rassegna è dedicata alla memoria del “maestro Mosconi” – così era noto a tutti in città! – curatore per molti anni della collezione civica di strumenti ad arco, quando questa era in piazza del Comune). Dal 1985, grazie ad Accardo & friends (Giuranna, Petracchi, Filippini, Meneses), i corsi della Stauffer continuano a fare la storia dell’Accademia.
«Arrivati al 2022 abbiamo alle spalle centinaia di ex allievi oggi affermati musicisti a livello mondiale in tantissimi ambiti– racconta il direttore Petrocelli –, da quello solistico a quello cameristico e orchestrale. Il network della Stauffer è davvero impressionante! La missione dell’Accademia è la formazione di giovani talenti ad un certo tipo di repertorio e di impostazione artistica, ma non possiamo rischiare di essere anacronistici! I musicisti di oggi e di domani devono essere artisti curiosi, aperti al mondo e al confronto con altre culture e linguaggi musicali. La produzione dello SSMF e la collaborazione con il Morgenland Festival Osnabrueck sono quindi la chiave di svolta nell’ampliamento della nostra visione artistica».
Come è nata questa collaborazione?
«C’è innanzitutto un elemento personale di grande attenzione verso le culture musicali extraeuropee». Petrocelli è anche fondatore e presidente di EMMA for Peace (Euro-Mediterranean Music Academy), tra le maggiori organizzazioni non-profit per la promozione di una cultura di pace attraverso la Diplomazia musicale e l’Educazione in Europa, Medio Oriente e Mediterraneo.
«Credo che il gap tra “il mondo della musica classica europea” e le musiche del mondo – prosegue Petrocelli – sia ancora grande, una separazione troppo netta. Pochissime le eccezioni, vedi il Silkroad Ensemble fondato da Yo-Yo Ma».
Questo spiega il Morgenland Campus @ Stauffer Center dell’11-16 luglio…
«È una partnership fortemente voluta da entrambi i soggetti Stauffer e Morgenland. La formula del Campus non è solo quella di dare un’opportunità a musicisti straordinari come Kahyan Kalhor di esibirsi sul nostro piccolo palcoscenico, ma di farlo in un contesto di formazione. Durante il giorno gli artisti, sono stati impegnati in qualità di docenti del Morgenland Campus, hanno lavorato con i giovani dell’Accademia, stimolando i nostri allievi, strumentisti ad arco, a confrontarsi con altri repertori, esplorando i linguaggi musicali tra Oriente e Occidente».
La rassegna è entrata nel vivo con il concerto del 13 luglio East meets West che ha visto sul piccolo palco dello SSMF le all-stars internazionali del Morgenland: Mohamed Najem Israele/Francia (clarinetto), il francese Michel Godard tuba e serpentone, Rony Barrak Libano (darbouka e percussioni), Rembrandt Frerichs (pf) e Tony Overwater (cb) Paesi Bassi, Maias Alyamani Siria/USA (vl) Frederik Köster Germania (tromba). Musica scritta e improvvisazione, interplay, sperimentazione… tempi lenti e ritmi dispari travolgenti, melodie medio-orientali in chiave jazz e poi l’intensa interpretazione di Dima Orsho, cantante siriana, sulle note di Oulla Lla, ninna nanna della Siria del Sud.
E poi l’evento del 14 luglio, attesissimo: Kayhan Kalhor, leggenda della musica persiana, nominato per tre Grammy Award e vincitore nel 2017 con il Silk Road Ensemble di Yo-Yo, è virtuoso curdo-iraniano del kamānche cordofono detto anche violino a spillo. Sul palco del festival è con il suo trio (Rembrandt Frerichs pf e Tony Overwater cb) per un’ora di musica, senza soluzione di continuità, che nasce dal silenzio e nel silenzio dell’ascolto diventa l’esperienza mistica di un viaggio musicale tra sonorità etniche e armonie jazz.
Di tutt’altro spirito la serata del 15 Strings around the World con gli Allievi della Stauffer e Aleksey Igudesman, violinista e artista eclettico di travolgente energia che rompe ogni barriera tra generi musicali. Con lui anche Roby Lakatos leggenda del violino tzigano, capace di spaziare dal repertorio classico al jazz.
Ultimo giorno, sabato 16 luglio, con Artisti e Allievi del Morgenland Campus @ Stauffer Center. Il concerto è il frutto di una settimana di studio. Composizioni originali - tutte bellissime! - scritte o riarrangiate dai docenti per gli allievi del Campus. Musica oltre i confini e gli stili, che ha lasciato spazio all’improvvisazione e all’interplay, dove ognuno ha raccontato sé stesso con il proprio strumento, classico o tradizionale.
La rassegna si è chiusa con un bilancio positivo (oltre 600 spettatori e altri 600 in waiting list) e la promessa di un “Arrivederci!” al prossimo anno. Noi felici di aver fatto parte del pubblico di questa prima edizione. Vogliamo vedere lo Stauffer Summer Music Festival così: messaggio di pace per le future generazioni, possibile dialogo, grazie alla musica, tra diverse culture del mondo.