La nuova stagione del Teatro La Fenice

Dal 18 novembre quattordici produzioni liriche e diciotto concerti sinfonici nel cartellone della prossima stagione

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Myung Whun Chung (foto Michele Crosera)
Myung Whun Chung (foto Michele Crosera)

«Quattordici titoli d’opera, due di balletto e diciotto appuntamenti sinfonici, oltre a tanta attività nel settore Educational per bambini ragazzi e famiglie, musica sul territorio e, in collaborazione con la Diocesi di Venezia, la novità di una rassegna di musica sacra nella nostra vicinissima chiesa di San Fantin» questa nella sintesi di Fortunato Ortombina, sovrintendente e direttore artistico, sarà la nuova stagione del Teatro La Fenice, presentata oggi nelle Sale Apollinee del teatro veneziano.

Apre la stagione il prossimo 18 novembre un nuovo allestimento del Falstaff di Verdi, compositore molto presente nella nuova stagione, con la regia di Adrian Noble e la direzione musicale di Myung Whun Chung, che aggiunge così una nuova tappa nel suo personale percorso verdiano intrapreso nel teatro già numerose stagioni fa.

Dopo La dame aux camélias con il Balletto di Stato di Amburgo e le coreografie di John Neumeier in cartellone in dicembre, la lirica torna dal 25 gennaio al Teatro Malibran con un nuovo allestimento del Satyricon di Bruno Maderna firmato da Francesco Bortolozzo con la direzione di Alessandro Cappelletto in occasione del cinquantenario della morte.

Un doppio appuntamento sul placoscenico della Fenice è annunciato per il Carnevale veneziano: alla ripresa l’11 febbraio dell’inossidabile Barbiere di Siviglia con la regia di Bepi Morassi e la direzione di Renato Palumbo, Luca De Fusco firmerà la regia del nuovo allestimento de Il matrimonio segreto di Domenico Cimarosa dal 10 febbraio, che avrà la direzione musicale di Alvise Casellati.

A seguire, dal 16 marzo arriva la nuova produzione in collaborazione con il Palau de les Arts “Reina Sofía” di Valencia dell’Ernani di Verdi affidato alla bacchetta di Riccardo Frizza e alla regia di Andrea Bernard. Dedicate particolarmente al pubblico delle scuole le due uniche produzioni contemporanee del cartellone entrambe in scena al Teatro Malibran, cioè Bach Haus di Michele dell’Ongaro con l’Orchestra del Conservatorio “Benedetto Marcello” di Venezia dl 16 marzo, e Acquaprofonda di Giovanni Sollima, che arriva a Venezia dal 27 aprile nello stesso allestimento di Luis Ernesto Doñas prodotto dall’AsLiCo e recentemente insignito del Premio Abbiati.

La stagione lirica prosegue il 28 aprile con il nuovo allestimento firmato da Pier Luigi Pizzi dell’Orfeo ed Euridice di Gluck con la direzione musicale di Ottavio Dantone. Dopo il secondo balletto del cartellone, LAC da Čajkovskij con la coreografia Jean-Christophe Maillot per Les Ballets de Monte-Carlo in scena dal 17 maggio, al Teatro Malibran il 25 maggio debutta il nuovo allestimento firmato da Saburo Teshigawara per Il trionfo del Tempo e del Disinganno di Händel affidato alla direzione musicale di Andrea Marcon. Prima della pausa estiva, dal 22 giugno al Teatro La Fenice va in scena Der fliegende Holländer di Wagner con la direzione di Markus Stenz e la regia di Marcin Lakomicki.

Ripresa di stagione dal 25 agosto con il nuovo allestimento affidato agli studenti dell’Accademia di Belle Arti di Venezia e alla regia di Italo Nunziata di Cavalleria Rusticana di Mascagni con la direzione di Donato Renzetti, seguito dal 10 settembre da La traviata nell’oramai classico allestimento firmato nel 2004 da Robert Carsen per il teatro con Rosa Feola protagonista e la direzione di Stefano Ranzani. Un’altra ripresa è in programma al Teatro Malibran dal 23 settembre: si tratta del fortunato allestimento dell’Orlando furioso di Vivaldi, che ormai cinque stagioni fa inaugurò con successo il ciclo dedicato dal teatro al compositore veneziano.

La chiusura della stagione lirica è affidata ancora a un titolo del Verdi giovanile: I due Foscari nell’allestimento di Grischa Asagaroff per il Maggio Musicale Fiorentino e la direzione di Sebastiano Rolli dal 6 ottobre.

Concerto di Capodanno, Daniel Harding (foto Michele Crosera)
Concerto di Capodanno, Daniel Harding (foto Michele Crosera)

Fra gli appuntamenti del cartellone sinfonico, inaugurato il 3 dicembre da Myung Whun Chung con i Vesperae solennes de confessore KV 339 di Mozart e la Sinfonia n. 5 di Gustav Mahler, spiccano il concerto del 17 dicembre con un programma francese diretto da Charles Dutoit, quello diretto da Ton Koopman con musiche di Bach, Haydn e Meldelssohn il 7 e 8 gennaio, quello ancora di Myung Whun Chung con lo Stabat Mater di Rossini il 7 e 8 aprile, quello di Alpesh Chauhan con musiche di Berio e Beethoven il 9 e 10 giugno.

Confermati anche gli appuntamenti classici come il concerto di Natale il 20 e 21 dicembre nella Basilica di San Marco con la Messa di Natale di Claudio Merulo eseguita dalla Cappella Marciana diretta da Marco Gemmani, l’appuntamento di Capodanno, nella prossima stagione sotto la direzione di Daniel Harding, e quello in Piazza San Marco, che, dopo i Carmina Burana di quest’anno, tornerà l’8 luglio 2023 con la Sinfonia n. 9 di Beethoven con la direzione di Juraj Valčuha.

Per ora solo annunciata la nuova rassegna di musica sacra da aprile a giugno 2023 nella Chiesa di San Fantin, antistante l’ingresso del teatro veneziano e riaperta dopo accurati lavori di restauro. Per il programma occorrerà attendere dopo l’estate, ma si tratterà di una breve serie di concerti a partire da Antonio Vivaldi in continuità con il progetto già avviato da anni sul Prete Rosso. Fra le altre iniziative nella prossima stagione, una tournée nell’ottobre 2023 per portare Ernani in forma di concerto al Festival di Budapest e la partecipazione del coro del Teatro La Fenice nella Sinfonia n. 8 di Gustav Mahler diretta da Riccardo Chailly in programma al Teatro alla Scala nella primavera del 2023.

Nel rivendicare con una punta di orgoglio la chiusura del bilancio del teatro con un piccolo avanzo per il dodicesimo anno di seguito nonostante gli anni difficili alle spalle, Ortombina ha anche annunciato acquisizioni edilizie da parte del teatro – spazi adiacenti al Teatro Malibran, che aumenterà gli spazi a disposizione delle masse artistiche, e un capannone nella zona di Porto Marghera da destinare alle prove e al montaggio di produzioni liriche – che consentiranno di semplificare la logistica e razionalizzare l’uso degli spazi anche nella prospettiva di un aumento dell’offerta di eventi al pubblico del teatro.

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