La fervida estate di Santa Cecilia

Concerti a Roma, residenza al Festival dei Due Mondi di Spoleto e soprattutto tanti concerti in vari festival italiani e stranieri

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Spoleto: il concerto finale in Piazza del Duomo
Spoleto: il concerto finale in Piazza del Duomo

Quella dell’Orchestra e del Coro dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia sarà un’estate ricca di impegni, distribuiti fra l’Italia e l’estero, con soli due appuntamenti a Roma, nella Cavea del Parco della Musica. Il 24 giugno, a pochi giorni dalla conclusione della stagione sinfonica 2021/2022 con il concerto di Daniel Harding, il “viaggio in Italia” delle compagini ceciliane avrà inizio al Festival dei Due Mondi di Spoleto col concerto inaugurale in Piazza del Duomo, quando insieme alla Budapest Festival Orchestra diretta dal suo fondatore Iván Fischer il Coro parteciperà alla prima esecuzione europea dell’oratorio The passion of Ramakrishna  di Philip Glass, che racconta la vita e gli insegnamenti del guru indiano Ramakrishna, morto nel 1886.

Il 2 luglio sarà invece l’Orchestra a esibirsi a Spoleto, in qualità di ensemble residente del festival: Barbara Hannigan nel doppio ruolo di soprano e direttrice d’orchestra interpreterà La voix humaine  di Poulenc. Apriranno il concerto le Metamorphosen  di Richard Strauss. Il 10 luglio l’Orchestra suonerà sotto la direzione del suo direttore musicale Antonio Pappano nel concerto finale in Piazza Duomo: Barbara Hannigan parteciperà anche a questo appuntamento, come solista di Knoxville: Summer of 1915, una composizione raramente eseguita di Samuel Barber: un bambino sdraiato nell’erba d’estate, a Knoxville nel Tennessee, guarda il cielo e lascia che i suoi pensieri rincorrano le gioie e i dolori della vita. Ancora musica USA nella seconda parte del concerto con l’esecuzione di una sinfonia “americana” per eccellenza, la Terza Sinfonia di Aaron Copland.

Il 15, 21 e 23 luglio l’Orchestra dell’Accademia di Santa Cecilia sarà rispettivamente al Teatro Greco di Taormina, allo Sferisterio di Macerata e a Villa Rufolo di Ravello, dove interpreterà con la direzione di Myung-Whun Chung due dei capolavori sinfonici di Ludwig van Beethoven, le Sinfonie n. 6 e n. 7.

Intanto Il 15 luglio il Coro dell’Accademia diretto da Piero Monti si esibirà nella cavea dell’auditorium romano: in programma i Carmina Burana  di Carl Orff, nella versione per soli, coro, percussioni e due pianoforti. Il secondo e ultimo appuntamento col Coro è in cartellone il 21 luglio: in questa occasione l’Accademia ospita l’Orchestra Nazionale dei Conservatori e la Banda Musicale dell’Arma dei Carabinieri. Il programma, quasi interamente composto da musiche di autori russi, prevede le Danze Polovesiane  di Borodin, il Capriccio Italiano e il Valzer da Evgenj Oneghin  di Čajkovskij e la Suite  da “Pulcinella” di Stravinskij. Aprirà la serata la Danza delle ore  di Ponchielli, resa celebre dal film “Fantasia” di Walt Disney.

Dopo la pausa estiva, l’attività dell’orchestra riprenderà con i concerti diretti da Antonio Pappano nell’ambito di due festival di grande prestigio. Primo appuntamento il 27 agosto, nell’ambito del Beethovenfest alla Oper Bonn nella città natale di Beethoven, mentre il secondo appuntamento sarà il giorno seguente al Kultur und Kongresssaal Luzern (KKL), la celebre sala di 1850 posti progettata da Jean Nouvel. A Bonn il programma prevede la prima esecuzione tedesca di Repression  il brano del compositore uiguru Yikeshan Abudushalamu, che è risultato vincitore del Concorso Berio 2019 promosso dall’Accademia Nazionale di Santa Cecilia. A Lucerna il concerto inizierà invece con la Sinfonia dell’Italiana in Algeri  di Rossini. Saranno poi eseguite in entrambe le città Shéhérazade  di Ravel, con la partecipazione del mezzosoprano Elīna Garanča , e l’altra e più celebre Shéhérazade,  quella di Rimskij-Korsakov.

Con un nuovo programma l’Orchestra si esibirà il 4 settembre alla Elbphilharmonie di Amburgo e il giorno dopo alla Philharmonie di Berlino, la “casa” dei Berliner Philharmoniker. Saranno eseguite Notte trasfigurata  (Verklärte Nacht)  di Schönberg, nella versione per orchestra d’archi, e il Concerto per pianoforte, coro maschile e orchestra op. 39  di Ferruccio Busoni, con Igor Levit come solista: un raro ma interessantissimo lavoro, che “rappresenta lo sforzo immane di riunire e far emergere in un sol colpo un coacervo di elementi eterogenei e diversissimi sia per carattere sia per forma” (Sergio Sablich). Questo programma era stato rinviato a causa del Covid19 ma è stato pervicacemente (e giustamente) recuperato.

A settembre due appuntamenti attendono l’Orchestra in Italia, ospite del Festival MiTo: il 16 sarà al Teatro Dal Verme di Milano e il giorno seguente al Lingotto di Torino. I programmi e il direttore sono per ora top secret  e verranno annunciati tra pochi giorni, quando sarà presentato l’intero cartellone del festival torino-milanese.  

L’ultimo concerto di questa lunga estate è in calendario il 1° ottobre a Bratislava, dove Juraj Valčuha dirigerà Turbulence for Orchestra  della compositrice slovacca Lubica Čekovská, Hymne  di Messiaen, La Mer  di Debussy e il  Concerto n. 2 per pianoforte  di Prokof’ev con il pianista uzbeko Bezhod Abduraimov. 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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