Presentata la decima edizione di Trame Sonore
A Mantova dall’1 al 5 giugno più di 150 concerti in cinque giorni
È stata presentata a Roma l’edizione 2022 di Trame Sonore. Non è stata una vera e propria conferenza stampa, perché più che dare prosaiche – e utilissime – notizie sul programma della decima edizione di questa manifestazione, gli organizzatori hanno parlato dello spirito del festival mantovano. Chiariamo subito che qui lo si definisce festival per comodità e anche perché così è definito nel sito ufficiale e nel materiale informativo distribuito agli intervenuti a quest’incontro romano. Tuttavia il direttore artistico Carlo Fabiano ha dichiarato che non è un festival. Ma queste sono questioni puramente nominalistiche e ciò che veramente importa è che anche quest’anno Trame Sonore presenterà centocinquanta e più concerti in cinque giorni, dall’1 al 5 giugno.
Dunque Carlo Fabiano - che è violinista, camerista e docente di musica da camera all’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, oltre che direttore artistico di Trame Sonore - preferisce non definire festival la manifestazione mantovana ma piuttosto “progetto di sperimentazione educativa e divulgativa, per reagire al lento ma inarrestabile calo del pubblico dei concerti della musica colta o d’arte o classica o come altro la si voglia definire”. E spiega: “Credo che Bach, Mozart, Beethoven, Schumann e Brahms siano eterni e che anche tra mille anni non scompariranno. Dobbiamo interrogarci non tanto sulla ‘materia prima’ dei concerti ma sulle modalità con cui viene proposta agli ascoltatori”. La vecchia formula del concerto va dunque ripensata, non solo e non tanto rinunciando al frak e ad altre formalismi.
Due ore di concerto sono diventate troppe per un pubblico abituato alla brevità e alla rapidità della comunicazione tramite internet e i social, quindi i concerti di Trame Sonore durano mezz’ora o anche meno, arrivando a tre quarti d’ora soltanto quando è in programma una composizione di tale durata, che certamente non possono essere accorciate. Chi vorrà, potrà ascoltare soltanto un concerto o due o anche dieci e più in un giorno.
Una specificità di Trame Sonore è che la musica da camera viene eseguita nel suo ambiente naturale, avvero non un auditorium da mille o duemila posti, ma una sala di dimensioni contenute, una camera appunto. A Mantova si ha solo l’imbarazzo della scelta, perché i palazzi storici della città offrono una vastissima scelta di ambienti a misura della musica da camera.
Il dettaglio del programma della prossima edizione non è stato ancora comunicato e d’altronde non sarebbe possibile riportarlo in un articolo, perché si tratta – come già detto – di centocinquanta e più concerti. Si possono citare soltanto alcuni dei circa trecentocinquanta musicisti della scena internazionale che interverranno, a cominciare dall’Orchestra da Camera di Mantova e da Alexander Lonquich, “artist in residence” a Trame Sonore. E poi Ian Bostridge, il Quartetto Kelemen, Ilia Gringolts, Nicolas Altstaedt, Danusha Waskiewicz, Zefiro Ensemble, Gabriele Carcano, Giovanni Gnocchi, Marco Rizzi, Danilo Rossi, l’Oistrakh Quartet… e centinaia d’altri.
Delle musiche eseguite in quest’edizione non è ancora dato sapere molto. Le uniche notizie che siamo riusciti a carpire è che si potranno ascoltare alcune delle Messe mantovane - scritte da Palestrina per la Basilica di Santa Barbara su commissione da Guglielmo Gonzaga - e il raro Quartetto per pianoforte ed archi di Richard Strauss, eseguito dal Quartetto Werther, che all’inizio di quest’incontro romano si è prodotto in una bellissima esecuzione del Quartetto op. 47 di Schumann.
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