Milano: il Quartetto riparte da Savall

Tra gli ospiti Uchida, Hewitt, Schiff, Aimard

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Jordi Savall (Foto David Ignaszewski)
Jordi Savall (Foto David Ignaszewski)

La stagione 2020-21 della Società del Quartetto va salutata con gioia, sia per il programma di prim'ordine sia perché, dopo un anno di streaming forzato, i concerti tornano finalmente dal vivo. In apertura il 12 ottobre l'ormai tradizionale presenza di Jordi Savall col suo Concert des Nations, che prosegue il ciclo Beethoven eseguito su strumenti originali con la Sesta e la Settima sinfonia; ben ventidue gli altri appuntamenti stabiliti da Paolo Arcà, da quindici anni direttore artistico dell'associazione, la cui presidentessa Ilaria Borletti Buitoni alla conferenza per la presentazione del cartellone si è giustamente lamentata che le sovvenzioni ministeriali alla musica siano calibrate sui numeri delle serate, non sulla qualità. Deplorando anche che causa Covid i posti disponibili in Sala Verdi del Conservatorio di Milano siano ridotti a un terzo, quando il green pass ormai dà garanzie sufficienti. Per il calendario completo è da consultare www.quartettomilano.it, segnaliamo comunque le serate coi quartetti d'archi: a febbraio il Vision String (Beethoven, Dvořak) e il Quartetto di Cremona (Vacchi, Ravel, Dvořak), a marzo il Quartetto Emerson (Beethoven, Schubert), a maggio il Quartetto Aris (Dvořak, Haydn). A marzo la serata bachiana di Angela Hewitt e quella di Pierre-Laurent Aimard col II Clavicembalo ben temperato in aprile. Sempre in aprile al pianoforte András Schiff  con un programma a sorpresa e Mitsuko Uchida (Mozart, Kurtag, Schumann), mentre per la prima volta in Italia ascolteremo il controtenore Jakub Józef Orlinski col suo gruppo strumentale Il Pomo d'Oro.

Niente affatto secondaria all'attività dell'associazione, Le Dimore del Quartetto presiedute da Francesca Moncada, che organizzano concerti in case e ville private, hanno dato il via in colaborazione con l'Università Bocconi a MUSA, una rete di supporto per i giovani quartettisti, sotto la direzione artistica di Simone Gramaglia (viola del Quartetto di Cremona). L'intento è quello di fornire un workshop relativo a problemi gestionali che uno strumentista esordiente non riesce ad affrontare da solo. Realizzare a esempio una registrazione audio o video, gestire i contratti di lavoro, amministrare il gruppo musicale come una piccola impresa, ecc. Insomma, non basta suonare bene per far carriera. I primi a seguire questi corsi di formazione, a Bergamo e dintorni, sono l'Ãtma Quartet (Polonia), l'Azalaïs Quartet (Spagna -Paesi Bassi), il Belinfante Quartet (Paesi Bassi) e il Quatuor Gabriële (Francia). Altri ne seguiranno in ottobre a Mafra e Lisbona in Portogallo, nel 2022 a maggio a Villefavard in Francia e in ottobre a Bruxelles.

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