Rinviato ad agosto il Festival dei 2mondi di Spoleto

Inaugurazione con l’Orfeo messo in scena da Pizzi e chiusura con un concerto di Muti. E la prima assoluta della terza opera della Colasanti sulle eroine mitologiche

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La Piazza del Duomo di Spoleto
La Piazza del Duomo di Spoleto

Sarebbe dovuto iniziare il 26 giugno il sessantatreesimo Festival dei 2mondi di Spoleto e il direttore artistico Giorgio Ferrara tre mesi ne aveva voluto annunciare il programma per dare un segnale di ottimismo e di speranza, nonostante si fosse in tempi di lockdown. Poi le cose sono andate come sappiamo e quelle speranze sono svanite. Ma senza perdersi d’animo Ferrara ha preparato in meno di tre mesi un nuovo festival che si svolgerà ad agosto in due weekend lunghi, il primo dal 20 al 23 e il secondo dal 27 al 30, con spettacoli in parte previsti già nel primo programma e in parte nuovi. Non sarà affatto un festival di ripiego, perché gli spettacoli saranno inferiori per numero ma certamente non per qualità. E tutti si svolgeranno all’aperto, in Piazza del Duomo e al Teatro Romano, dove, nel rispetto delle norme anti coronavirus, si potrà avere un numero di spettatori non troppo esiguo.

Si comincia il 20 con una nuova produzione dell’Orfeo di Monteverdi nell’incomparabile cornice della piazza spoletina, con cantanti e ballerini giovani e regia, scene e costumi di Pier Luigi Pizzi. L’Accademia Bizantina e il Coro Costanzo Porta saranno diretti da Ottavio Dantone. Il tema di questa edizione del festival è infatti il mito, come viene confermato il giorno successivo da I Messaggeri, spettacolo-concerto tratto da Euripide e Sofocle, con la regia di Emma Dante e canti e musica dei Fratelli Mancuso, al teatro Romano.

Anche il terzo spettacolo prosegue sulla linea del mito classico: è Arianna, Fedra, Didone, tre monodrammi per attrice, coro femminile e orchestra, composto da Silvia Colasanti su testo tratto dalle Eroidi di Ovidio. Le tre eroine mitiche saranno interpretate da Isabella Ferrari, conRoberto Abbado sul podio dell’Orchestra Giovanile Italiana. Il primo weekend si chiude con Beatrice Rana, che esegue musiche di Chopin. Albéniz e Ravel.

Dopo tre giorni di pausa, giovedì 27 Monica Bellucci interpreta per la prima volta su un palcoscenico italiano MARIA CALLAS Lettere e Memorie, con testi e regia di Tom Volf, che ripercorre la vita della grande cantante - su cui ha anche scritto un libro e realizzato un film - attraverso le sue lettere, dagli esordi alla notorietà planetaria e agli ultimi anni di solitudine. Ora anche la Callas è un mito, ma il giorno dopo in piazza del Duomo si ritorna al mito classico, con le Creature di Prometeo, “concerto in forma scenica” con l’Orchestra del Teatro Carlo Felice di Genova diretta da Andrea Battistoni. Saràun inedito incontro tra le musiche di Beethoven, le uniche da lui composte per un balletto, e le creazioni di un maestro della moda italiana qual è Roberto Capucci, che ha ideato quindici costumi dallo straordinario impatto visivo. Il penultimo giorno Nicola Zingaretti legge La Sirena, dal racconto Lighea  di Giuseppe Tomasi di Lampedusa, che s’inserisce anch’esso nel tema del mito, poiché nel titolo riprende il nome di un personaggio mitologico, sebbene l’ambientazione sia moderna: fu pubblicato postumo nel 1961ed un piccolo e affascinante gioiello. La drammaturgia è di Luca Zingaretti e Germano Mazzocchetti ha composto la musica.Gran finale il 31 agosto in Piazza del Duomo con Riccardo Muti e l’Orchestra Giovanile Luigi Cherubini.

 

 

 

 

 

 

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