La Butterfly di Braunschweig divide meno
La direzione dello Staatstheater di Braunschweig ritira il manifesto ma conferma che la produzione non cambierà
Come annunciato, la direzione dello Staatstheater di Braunschweig ha messo l’ultima parola sulla controversa vicenda dell’uso del motivo della bandiera del Sole Nascente nel manifesto e nella scenografia della Madama Butterfly annunciata per il prossimo giugno nella Burgplatz della città della Bassa Sassonia.
In un comunicato pubblicato nel sito del teatro si legge: «Madama Butterfly di Giacomo Puccini tratta di una società sotto occupazione, in cui i conflitti tra due culture si intensificano: nella produzione della Burgplatz, ambientata dopo la seconda guerra mondiale, il team creativo ha scelto una scenografia che elabora spunti grafici di due bandiere, quella americana e la Kyokujitsuki della marina imperiale giapponese. Entrambe vengono mostrate rovinate e ridotte a brandelli all’inizio dell’opera e vengono distrutte nel corso dell’opera. La bandiera americana bucata simboleggia le ferite lasciate dalla potenza occupante americana; la bandiera navale giapponese rappresenta la società militare, totalitaria e patriarcale in cui vive Cio Cio San. È su questa superficie che si svolge la tragica storia d'amore tra la geisha e il soldato e alla fine la distruzione di Cio-Cio San.» Nel comunicato, la direzione del teatro sottolinea inoltre che «né la scenografia né la produzione della Burgplatz intende esaltare le bandiere, il loro senso di simboli militari o atti di guerra in qualsiasi forma. Gli orrori della guerra sono piuttosto il foglio su cui si svolge la vicenda. Non intendiamo mettere in discussione questa concezione estetico-artistica dell’allestimento.»
Insomma, il progetto non cambia ma il teatro ammette che «il manifesto originale … ha suscitato reazioni emotive dopo la sua presentazione della scorsa settimana e ferito i sentimenti dei concittadini coreani e cinesi. Ci rammarichiamo della reazione negativa che ciò ha causato e ci asteniamo quindi dal presentarlo in spazi pubblici, poiché ciò potrebbe essere percepito come una provocazione da parte di alcuni circoli culturali al di fuori del contesto dello spettacolo.»
Il motivo grafico nel frattempo è stato rimosso dalle pagine del sito del teatro che promuovono lo spettacolo, ma le reazioni nei social continuano fra difensori della libertà di espressione comunque e coloro che si dicono offesi da un simbolo molto spesso associato a gruppi di estrema destra in Asia.
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