Il corona virus blocca i concerti della BSO

La Boston Symphony annulla la tournée prevista in Estremo Oriente per i timori legati alla diffusione del corona virus 

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Andris Nelsons e la BSO
Andris Nelsons e la BSO

Nonostante le rassicurazioni di medici e virologi, il corona virus miete la prima vittima illustre nel mondo musicale: la Boston Symphony Orchestra annulla la sua tournée prevista in Estremo Oriente. In un comunicato diffuso dall’orchestra americana, la decisione di cancellare il tour in programma dal 6 al 16 febbraio è spiegata con “i timori documentati sulla diffusione del nuovo corona virus”. I concerti della tournée asiatica avrebbero portato la Boston Symphony accompagnata dal direttore Andris Nelsons e dal pianista Yefim Bronfman a Seoul, Taipei, Hong Kong e Shanghai in dieci giorni. 

“Nonostante questa fosse la prima visita dell’orchestra e di Andris Nelsons a Seoul e l’atteso ritorno dell’orchestra a Taipei e Hong Kong, è ormai chiaro dai rapporti ufficiali più recenti che i timori sulla diffusione del nuovo corona virus sono drammaticamente aumentati, obbligando l’orchestra a considerare seriamente la fattibilità del tour” ha spiegato Mark Volpe, presidente e amministratore delegato dell’orchestra americana. “Avendo la massima considerazione per la salute e il benessere dei musicisti e di tutti i partecipanti al tour, compreso Yefim Bronfman – e in considerazione della decisione degli organizzatori di Shanghai di cancellare le esecuzioni previste – abbiamo cancellato l’intero tour. Sfortunatamente, la decisione interessa anche le esecuzioni di Seoul, Taipei e Hong Kong – aree molto meno colpite dal virus – poiché resta poco chiaro come potrà essere spostarsi verso e da queste regioni nelle prossime settimane.” 

Il tour asiatico sarebbe stato il ventinovesimo dell’orchestra dalla sua fondazione nel 1881. Ricorda l’orchestra che già nel 1960 cancellò un tour a Seoul e nella Corea del Sud a causa di tensioni politiche e nel 1999 cancello un concerto a Beijing a causa del bombardamento accidentale dell’ambasciata cinese in Jugoslavia. Grande è il rammarico espresso dal direttore Andris Nelsons, che tiene a sottolineare "quanto siamo appassionatamente impegnati a una futura visita in Estremo Oriente molto presto.” 

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