Umbria Jazz Winter, il programma
Torna, nei giorni intorno a capodanno, il consueto appuntamento invernale di Umbria Jazz, a Orvieto
Si muove tra generi diversi l’edizione numero ventisette di Umbria Jazz Winter, che si svolgerà a Orvieto dal prossimo 28 dicembre al primo giorno del 2020, per soddisfare sia le esigenze di un pubblico appassionato e curioso sia il desiderio di un intrattenimento musicale accattivante.
Novanta eventi in cinque giorni, proposte – non solo musicali ma anche gastronomiche – per tutti i palati: a fare da pregiato collante ci sarà soprattutto la location unica offerta da uno dei più affascinanti centri storici che l’Umbria può vantare. Tanti appuntamenti al Teatro Mancinelli, al Palazzo del Popolo o a quello dei Sette, al Museo Emilio Greco come pure in giro per le strade, spesso caratterizzati della formula della rotazione, per poter dar modo al pubblico di comporre ogni giorno una sorta colonna sonora personalizzata, partendo da mezzogiorno e arrivando fino a tarda notte.
Più alla portata di tutti proposte come quella dedicata ai Beatles (The Magic and Mistery of the Beatles), nel cinquantesimo anniversario dell’uscita di Abbey Road, affidata a Gil Goldstein e alla Umbria Jazz Orchestra ma condita dalla preziosa presenza di John Scofield, artista veterano di Umbria Jazz (calcava i palcoscenici nella band di Miles Davis negli anni Ottanta) che sarà possibile ascoltare anche in una performance in solo.
Anche il tributo alle canzoni di Mina potrebbe sembrare esterno al mondo del jazz, ma Danilo Rea – che lo proporrà insieme a Massimo Moriconi e Alfredo Golino – ha un’ampia esperienza di collaborazione con la migliore canzone d’autore del nostro paese, che gli consente di essere completamente a proprio agio nel rileggere in chiave jazz le melodie della cantante, che compirà 80 anni nel 2020.
Restando tra gli italiani, non mancherà certo la possibilità di ascoltare un musicista del calibro di Paolo Fresu, che si esibirà col suo Devil Quartet per ben quattro volte, prima nella consueta formazione e poi in versioni differenziate grazie alla presenza di artisti ospiti come Francesco Diodati, Gianluca Petrella e Stefano Bagnoli. Tra gli stranieri, merita di essere segnalato Joel Ross, astro nascente del vibrafono, che suonerà insieme a Joe Locke e Warren Wolf in un particolare concerto dedicato al suo strumento, mentre il pianista Sullivan Fortner, originario di New Orleans, porterà i nuovi linguaggi pianistici del jazz americano insieme a un’artista come Michela Marino Lerman, virtuosa della tap dance, impegnata nel mantenere una tradizione che affonda le radici a Broadway e Hollywood.
Da ricordare infine il concerto gospel che seguirà la Messa di Capodanno nel Duomo, anche se i canti religiosi della tradizione afroamericana saranno presenti anche in altri momenti del festival, a sottolineare l’atmosfera festaiola che la storica manifestazione vuole mantenere.
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