La Scala apre con Tosca

Presentata la prossima stagione: Chailly sul podio ma il tenore non c'è ancora

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Riccardo Chailly
Riccardo Chailly

Confermata l'apertura della stagione scaligera 2019-20 con Tosca diretta da Riccardo Chailly, con la regia di Davide Livermore, nell'edizione della storica prima romana del 1900, protagonista Anna Netrebko, Luca Salsi come Scarpia, mentre Cavaradossi è ancora in sospeso perché il tenore previsto ha dato una prova poco convincente nella passata Manon Lescaut. Chailly è impegnato anche in un titolo a lui inconsueto, Salome (anche se l'ha già diretto in forma di concerto a Zurigo e Amsterdam), per la regia di Damiano Micheletto, intenzionato a cancellarne l'immagine mitologica. Altre messe in scena attendono i due registi. Per Livermore La Gioconda, diretta da Ádám Fischer, mentre per Michieletto l'accoppiata Erwartung di Schönberg e Intolleranza 1960 di Nono, entrambi titoli concordati con Milano Musica e diretti da Zubin Mehta. Il maestro indiano ha un'importante presenza nella prossima stagione perché dirige la nuova edizione di Un ballo in maschera con la regia di Gabriele Salvatores, la ripresa della storica Traviata firmata da Liliana Cavani, dove si alterna sul podio con Michele Gamba, e seguirà la Scala insieme con Chailly in una tournée in Giappone. Sempre sul fronte verdiano va segnalato Il Trovatore diretto da Nicola Luisotti, nell' allestimento di Alvis Hermanis comprodotto con Salisburgo dove è già andato in scena. Il repertorio francese è rappresentato dalla ripresa di Roméo et Juliette di Gounod, prodotta dal Metropolitan, e da una nuova edizione di Pelléas et Mélisande che rivedrà finalmente sul podio milanese della lirica Daniele Gatti, per la regia di Matthias Hartmann (già firmatario del recente Idomeneo). Due i titoli rossiniani Il Turco in Italia, diretto da Diego Fasolis, spettacolo di Roberto Andò e, in ricordo di Luca Ronconi scomparso cinque anni fa, la ripresa del "suo" Viaggio a Reims, affidato ai giovani dell'Accademia della Scala. Non potendo mancare Wagner in cartellone, la Scala ripropone Tannhäuser diretta da Ádám Fischer nell'edizione 2010 di CalusPadrissa/Fura dels Baus, né due tappe del percorso del Verismo voluto da Chailly, quest'anno Fedora diretta da Daniel Oren con la messa in scena di Mario Martone, e il raro Amore dei tre re di Italo Montemezzi, diretto da Carlo Rizzi, firmato da Álex Ollé/La Fura dels Baus. E infine, nell'ambito del progetto barocco ideato con Cecilia Bartoli, Semele di Händel, diretta da Gianluca Capuano con la regia di Robert Carsen.

Per quanto riguarda la stagione sinfonica del teatro è consigliabile consultare il www.teatroallascala.org, ma va segnalata l'integrale sinfonica di Beethoven diretta da Chailly, che si alternerà sul podio dell'orchestra del teatro, della Filarmonica e dell'Accademia, con una curiosità. Perché durante il rientro dell'archivio dal Teatro Arcimboldi alla Scala è stata recuperata la partitura della Sonata tritematica per coro e orchestra di Luciano Chailly (sui versi della morte di Ifigenia, dal De rerum natura di Lucrezio) e il figlio la dirigerà in prima assoluta a giugno prima della Nona di Beethoven. Inoltre sul podio sinfonico, oltre ai maestri coinvolti nella stagione lirica, sfileranno Noseda, Inbal, Myung-Whun Chung, Pidò, Gardiner, Muti con la Chicago, Thielemann in due concerti straussiani con la Staatskapelle di Dresda. Per quanto riguarda il balletto vale sempre il sito, con l'avviso di uno spettacolo in prima assoluta al confine fra generi, Madina di Fabio Vacchi, diretta da Michele Gamba, a metà strada fra balletto (con Roberto Bolle) e melologo (voce recitante Filippo Timi) su libretto di Emmanuelle de Villepin.

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