Un’opera di Silvia Colasanti per inaugurare il Festival dei 2 Mondi
Va dal 28 giugno al 14 luglio la prossima edizione della manifestazione spoletina
Sarà Proserpine di Silvia Colasanti ad inaugurare il sessantaduesimo Festival dei 2 Mondi di Spoleto, il prossimo 28 giugno. La compositrice romana prosegue dunque la sua trilogia sul mito (l’opera precedente era Minotauro, che ha inaugurato la scorsa edizione del festival) e questa volta si è ispirata al poema drammatico di Mary Shelley, adattato da René de Ceccatty e Giorgio Ferrara, che hanno mantenuto la lingua originale inglese. Come dice la Colasanti, l’attenzione di quest’opera in due atti “si concentra sui personaggi femminili, in particolare su Cerere, sottolineando, più che la violenza del ratto, la separazione tra madre e figlia, l'amore di una madre che sfida il potere degli dei e la forza e la solidarietà offerta da una comunità di donne”. Ma, prosegue, “c'è spazio in questo racconto per altri temi altrettanto importanti: la crescita attraverso un amore violento, l'ombra come parte oscura e apparentemente solo negativa dell'uomo o degli episodi della vita, la saggezza come accettazione del chiaroscuro, la linearità - che riusciamo a percepire nell'ottica umana della caducità e della finitudine - che si accompagna alla ciclicità della natura, alle sue perenni alchimie di nascite e morti, di crescita e distruzione, di luce e di ombra. Proserpine è infine una storia di malinconia e di perdita”. Dirigerà Pierre-André Valade, la regia sarà di Giorgio Ferrara e le scene avranno una firma importante, quella di Sandro Chia.
E ancora con la musica il festival si chiuderà, il 14 luglio: il tradizionale concerto in piazza del Duomo è affidato quest’anno al coro e all’orchestra dell’Opera di Roma e al loro direttore musicale Daniele Gatti, che eseguiranno cori e danze dalle opere francesi di Verdi. Inoltre i Concerti di Mezzogiorno e i Concerti della Sera, che presentano giovani musicisti in collaborazione con i conservatori italiani, e “Musica da Casa Menotti. Due concerti sinfonici permetteranno di ascoltare due orchestre molto interessanti, per motivi diversi. L’Orquesta Filarmonica de Medellín perché esprime la rinascita di un paese di cui fino a pochi anni fa si parlava solo per il narcotraffico, e la Young Talents Orchestra EY (italiana, nonostante il nome) perché è una formazione giovanile di grande qualità: la dirigerà Carlo Rizzari, con la partecipazione di Gennaro Cardaropoli, astro nascente del violinismo.
Per il settore musicale sono da citare anche la violoncellista e chitarrista irlandese Naomi Berrill in un concerto intitolato Suite Dreams, Stefano Bollani con Hamilton De Holanda, Vinicio Capossela in Cantata per le Creature.
Come sempre è ricca l’offerta nel campo della danza. Il Balletto Nazionale Olandese presenterà coreografie di un grande maestro, Hans van Manen, “il Mondrian della danza”. L’Ecole Atelier Rudra Bèjart porterà uno spettacolo che ripercorre la vita di Rodolfo Valentino. Nel centenario della fondazione del Bauhaus saranno riproposti due storici balletti nati da quell’esperienza fondamentale per l’arte del Novecento:Quadri di un’esposizione di Kandinskij su musiche di Musorgskij, un balletto fatto di forme e colori, senza ballerini, e il geometrico Balletto triadico di Oskar Schlemmer.
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