laVerdi per Vacchi
Milano: dal 5 al 10 febbraio omaggio al compositore
“Luoghi immaginari nella Milano di Fabio Vacchi” è il titolo dell’omaggio de laVerdi al compositore che da cinque anni è compositore residente dell’Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi. La rassegna propone due concerti nella stagione sinfonica all’Auditorium e due concerti da camera al Mac. Così ha commentato il compositore:
«Venticinque anni di un’istituzione milanese come laVerdi sono un risultato eccezionale che scalda il cuore in momenti complessi. Come non ricordare l’iniziale slancio utopico di Vladimir Delman e Luigi Corbani, fatto proprio da un grande come Riccardo Chailly? E poi le lotte per trovare spazio organizzativo ed economico, il sostegno degli sponsor, la tenacia creativa di tutti. I tanti artisti formidabili, ospiti fissi o di passaggio. Un pensiero particolare all’orchestra, tra le migliori d’Italia: duttile, appassionata, con un repertorio di ampiezza rara. E il coro. Con loro ho condiviso tante esperienze. Grazie alla generosità e alla curiosità di Chailly ho avuto prime esecuzioni indimenticabili, dalla Scala al Gewandhaus di Lipsia. Con Ruben Jais, oggi responsabile ma da sempre presente, ho il ricordo di quando riprese il mio “Prospero” già diretto da Chailly in Scala, o quando preparò il coro di dodici solisti in Scala per la mia opera “Teneke”. Ma c’è una cosa che voglio soprattutto sottolineare e che vorrei diventasse il filo conduttore del mio essere composer in residence. Il rapporto con il territorio, i concerti per i ragazzi, l’orchestra di giovani non professionisti, le conferenze, gli incontri. Questa è la via del futuro per un’istituzione di questo prestigio, radicata nel cuore di una Milano solidale e accogliente. Il massimo livello artistico può sposarsi con una programmazione varia, aperta al barocco come al contemporaneo eppure con un cuore solido di tradizione consolidata. E aperta soprattutto alla città, decentrata e insieme centripeta, capace di richiamare dai Navigli alla periferia un pubblico vivo, attivo, che crede nella cultura come motore della società e dell’economia. Per questo il mio impegno futuro con la Verdi, oltre a scrivere un brano dalla forte valenza pedagogica, vuole essere quello di muovermi nel territorio, di sostenere l’orchestra con incontri su temi a me cari come l’integrazione, l’animalismo, la cultura dei e con i giovani, lo stile di vita salutare. Io credo fermamente che la musica e l’arte facciano parte della più ampia sfera dell’umano. Tanto sono stato contrario, da ragazzo a strumentalizzare l’impegno, sia politico che estetico, perché convinto che la maestria e la qualità dell’arte dovessero essere prioritarie, così oggi posso permettermi di ritenere un dovere porre al servizio dei valori in cui credo la musica e la cultura».
Si comincia il 5 febbraio al Mac con Carlo Boccadoro sul podio dell’Ensemble da camera de laVerdi, in programma, tra gli altri, i cinque brani che fanno parte della composizione Luoghi immaginari e la versione da camera di Dai Calanchi di Sabbiuno, il 7 al Mac Dieci melodie facili (nella versione originale) per voce femminile e pianoforte con il contralto Giovanna Lanza e anche le pagine scritte da Vacchi per il cinema: Presto da Boschi e Parti (Il mestiere delle armi di Olmi), Respiri per violoncello (Gabrielle di Patrice Chéreau). L'8 e il 10 febbraio all'Auditorium di Milano c'è Claus Peter Flor sul podio dell'Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi e Domenico Nordio come solista per il Concerto per violino, presentato nelle nuova versione "Natura naturans" dedicata a Livia Pomodoro: «Ho lavorato a questa seconda versione riveduta mentre ero immerso nella natura. - spiega il compositore - Le aggiunte, i tagli e le modifiche sono nati dall'esigenza di affrontare l'attuale dicotomia nella società, l'alternativa tra rispetto della natura e reato contro la natura: scelte ambientaliste, animaliste, umanistiche che nell'arte e nella musica tendono al rispetto della nostra natura».
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