Addio a Folco Portinari
Il critico letterario e studioso di librettistica aveva 92 anni
L'11 gennaio è morto a Milano Folco Portinari, era nato a Cambiano (Torino) il 25 gennaio 1926. Artefice della Rai dei primi anni con un nutrito gruppo di intellettuali (da Eco a Vattimo) era stato docente universitario, poeta, critico letterario, scrittore. Cultore del melodramma aveva scritto un libro fondamentale sulla librettistica "Pari siamo! Io ho la lingua egli ha il pugnale. Storia del melodramma ottocentesco attraverso i suoi libretti" (Edt) che così spiegava: «Ho scelto per titolo un verso di Piave, tanto banale quanto simbologicamente esplicativo: Pari siamo!... Io la lingua, egli ha il pugnale. Storia del melodramma ottocentesco attraverso i suoi libretti. Infatti mi pare che, più o meno consapevolmente, quel verso stia come il segno di una complementarità e perciò di un rapporto interattivo tra ideologia e azione. Nel che sta, poi, la qualità strutturale del melodramma, vista almeno dal punto di vista del libretto (ma non solo): parola in funzione dell'azione e schema di comportamento rispetto ai valori da affermare. Il melodramma, è ben risaputo, sceglie alcuni valori ritenuti prioritari e li pone narrativamente; li esemplifica con comportamenti sviluppati in una trama; li divulga secondo la formula garantita della letteratura edificante, laica e religiosa. Esemplarmente. Perciò in quella complementarità, riferibile a lingua e pugnale come simboli (sono i segni ereditati dal romanzo gotico, di cui si appropriano i librettisti non a caso), nell'uso di quello scambio integrativo di funzioni, mi pare stia molto nel senso romanzesco che ebbe il melodramma, un fenomeno peraltro insostituibile nella cultura italiana ed europea dell'Ottocento. Come veicolo, davvero, di una indotta cultura di massa. Ecco, di quei connotati il libretto è la spia più evidente ed esplicita, lo specchio di una vera (mi)penitenza».
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