La musica all’Università Roma 2
Venti concerti che iniziano con Haydn e finiscono con Stradella, passando per Ellington e Hendrix
La stagione dei concerti 2018/2019 di Roma Sinfonietta nell’ Auditorium “Ennio Morricone” dell’Università di Roma “Tor Vergata” inizia il 17 ottobre con un concerto di Maurizio Baglini, che con l'Orchestra Roma Sinfonietta esegue due Concerti per piano di Haydn, un settore finora rimasto nell’ombra della produzione del padre della sinfonia, che il pianista pisano sta contribuendo a far riscoprire. La settimana dopo si passa al jazz, con Enrico Pieranunzi e Rosario Giuliani in “Duke’s dream”, un omaggio a Ellington. Caratteristica dei questa stagione è infatti presentare un panorama musicale molto vario e articolato, con venti concerti dalla classica alla canzone d’autore, dal jazz alle tradizioni popolari delle regioni italiane, da una Passione di Bach a un’opera di Bernstein.
La serie di pianisti italiani iniziata con i due primi concerti proseguirà con Giuseppe Albanese, Pierluigi Camicia e Leonardo Pierdomenico,un giovane talento affermatosi ai concorsi Van Cliburn e Regina Elisabetta. Spazio insolitamente ampio hanno gli ottoni con gli Ottoni della cappella Musicale Pontificia Sistina in un programma dal Rinascimento a Nino Rota e l’Ensemble Girolamo Fantini, che in un concerto intitolato Al suon di bellico strumento farà ascoltare musiche italiane, tedesche francesi del periodo barocco.
Pamela Villoresi leggerà Shakespeare e Massimo Venturiello dedicherà due appuntamenti a Dante e Leopardi ed entrambi intervalleranno la poesia con musiche sia dell’epoca sia contemporanee, appositamente commissionate a Antonio Di Pofi, Marcello Filotei, Domenico Turi e Giovanni Guaccero. Greg dedica un concerto a “la storia del rock da Hendrix a oggi”. Fabio Maestri dirige due concerti diversissimi, con la Passione secondo Giovanni nella borrominiana chiesa di sant’Agnese e Trouble in Tahiti di Bernstein. Chiusura l’8 maggio con il l’oratorioSanta Editta di Alessandro Stradella, diretto da Andrea De Carlo, apostolo della riscoperta di questo compositore, che sempre più si sta delineando come uno dei grandi della musica del Seicento.
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