Un ciclo si chiude a Baden-Baden
Il sovrintendente Andreas Mölich-Zebhauser presenta il programma della sua ultima stagione alla guida del Festspielhaus
Presentata a Baden-Baden la stagione 2018/19 del Festspielhaus, l’ultima con Andreas Mölich-Zebhauser alla guida del teatro. “Sono stato chiamato nel 1998 per raggiungere tre obiettivi: elaborare per il Festspielhaus un modello operativo in grado di funzionare dopo una disastrosa partenza, ridefinire il suo profilo artistico, e mettere in modo un processo favorevole alla città e alla regione” ha ricordato Mölich-Zebhauser, ripercorrendo le fortunate tappe del suo percorso artistico. “Oggi, in tutta modestia, posso dire di aver centrato l’obiettivo dopo un anno. Il teatro e il progetto di finanziamento completamente privato è solido. Stelle del firmamento internazionale vengono a Baden-Badencome se fosse la cosa più naturale del mondo. La città di Baden-Baden e la sua economia possono dirsi felici di contare su introiti per 50 milioni di euro grazie al Festspielhaus.”
Quanto al programma della prossima stagione, si conferma la formula costruita attorno a quattro festival con molti degli artisti che hanno accompagnato l’attività del teatro negli ultimi vent’anni ("Sotto molti aspetti artistici, stiamo chiudendo un cerchio”, secondo il sovraintendente uscente). Si comincia nell’autunno del 2018 con I racconti di Hoffmann di Offenbach in una versione concertante con Charles Castronovo, Luca Pisaroni e Olga Peretyatko-Mariotti nei tre ruoli femminili e Mark Minkowski sul podio. Consacrato alla danza il Festival d’Inverno che anche nella prossima stagione vedrà il Balletto del Teatro Mariinsky di San Pietroburgo in tre programmi: il primo su musiche di Prokof’ev (Il figliol prodigo, Concerto per violino n. 2 e Ouverture russa) con la direzione musicale di Valery Gergiev, e il secondo Le quattro stagioni con musiche di Max Richter e il classico di sempre Il lago dei cigni. Per il Festival di Pasqua 2019 arrivano ancora i Berliner Philharmoniker e un nuovo l’Otello di Verdi allestito da Robert Wilson con protagonisti Stuart Skelton, Sonya Yoncheva e Luca Salsi e la direzione di Daniele Gatti. In cartellone anche un Piccolo Otello per il pubblico più giovane e la novità Clara ispirata alla vita di Clara Schumann, una delle presenze illustri nella storia musicale di Baden-Baden. Di rilievo anche la presenze di Riccardo Muti sul podio per la Messa di Requiem di Verdi con i solisti Vittoria Yeo, Elina Garanca, Francesco Meli e Ildar Abdrazakov, e di Kirill Petrenko per due concerti con il pianista Lang-Lang nel Terzo concerto di Beethoven nel primo, e la violinista Patricia Kopatchinskaja nel Concerto per violino op.36 di Arnold Schoenberg nel secondo. Poco si sa ancora del Festival d’Estate, il vero congedo di Mölich-Zebhauser, sul quale si sta ancora lavorando “con diligenza”. Si sa solo che protagonisti saranno le compagini del Mariinsky e il loro direttore Valery Gergiev, che il sovrintendente ricorda con gratitudine come uno dei primi amici del Festspielhaus, sul podio per il concerto inaugurale nel 1999 dopo la morte improvvisa di Georg Solti.
Di rilievo come sempre le compagini orchestrali che si succederanno sulla scena del Festspielhaus nel corso della nuova stagione. I Wiener Philhamoniker diretti Herbert Blomstedt apriranno la stagione la Sinfonia n. 7 di Dvorák. A seguire la Sächsische Staatskapelle di Dresda, la London Symphony Orchestra, la Bamberg Symphony Orchestra, la Filarmonica della Scala e la Budapest Festival Orchestra guidate da direttori come Christian Thielemann, Riccardo Chailly, Valery Gergiev, John Eliot Gardiner e Thomas Hengelbrock e soloisti come Sol Gabetta, Hélène Grimaud, András Schiff, Martin Grubinger e Janine Jansen. Ben rappresentate anche le star del firmamento lirico come Anna Netrebko, Waltraud Meier, Diana Damrau, Jonas Kaufmann, Thomas Hampson e Christian Gerhaher tutti presenti con recital e serate di Lied.
A conclusione Andreas Mölich-Zebhauser ha ricordato che se i risultati della sua gestione sono impressionanti merito è del team che l’ha coadiuvato in questi anni: “è la dimostrazione che un persone appassionate possono davvero raggiungere grandi risultati se lavorano insieme.” E ha concluso lanciando un messaggio al successore designato Benedikt Stampa: "Quando verrà l’estate del 2019, sarò in grado di consegnare al mio successore un programma e un teatro in eccellenti condizioni. E la prova più evidente è che i migliori artisti del nostro tempo sono davvero felici quando lavorano qui.”
Se hai letto questa news, ti potrebbero interessare anche
Il 2024 ha rappresentato un anno di svolta tra attività di rete, promozione culturale e valorizzazione del territorio
Il 27 novembre Simon Boccanegra inaugura la Stagione 2024-25 dell’Opera di Roma