A Clara Iannotta il Premio per compositori della Fondazione musicale Ernest von Siemens

Premiati anche i compositori Timothy McCormack e Oriol Saladrigues

News
classica
Clara Iannotta
Clara Iannotta

A un mese dall’annuncio del Siemens Music Prize a Beat Furrer, la Fondazione musicale Ernest von Siemens ha deciso di assegnare uno dei tre Premi per compositori da 35 mila euro all’italiana Clara Iannotta. “È un grande onore ricevere questo premio” ha dichiarato la compositrice, “che mi consentirà di concedermi il tempo di cui ho bisogno per comporre, pensare e prendere decisioni oculate. Mi allevia un po’ la pressione alla quale sottopone il lavoro, e mi consente di rallentare.”

Nata a Roma nel 1983, Clara Iannotta si è formata a Milano e a Parigi, all’IRCAM e all’Università di Harvard ed è stata allieva di Alessandro Solbiati, Frédéric Durieux e Chaya Czernowin. In anni recenti, ha ricevuto numerose commissioni da gruppi musicali come l’Ensemble Intercontemporain, i Quartetti Diotima e Arditti, l’Orchestra da camera di Monaco e i Neue Vocalsolisten di Stoccarda, oltre a numerosi riconoscimenti come l’Hindemith Prize e i Premi di composizione di Stoccarda e di Berlino-Rheinsberg. Residente da tempo a Berlino, è stata associata al programma DAAD Artists-in-Berlin e dal 2014 è direttore artistico del festival di musica contenporanea Bludenzer Tage in Austria.

Con Chiara Iannotta, hanno ricevuto i premi annuali per compositori della Fondazione Siemens anche l’americano Timothy McCormack e lo spagnolo Oriol Saladrigues. Oltre alla dotazione in denaro, un ritratto in CD per ogni giovane compositore viene prodotto dalla Fondazione Ernst von Siemens con pezzi scelti dal premiato.

Clara Iannotta, Limun (2011), the International Contemporary Ensemble

 

 

 

Se hai letto questa news, ti potrebbero interessare anche

classica

Dal 2027 sarà il nuovo direttore musicale

classica

Era il "papà" del Rossini Opera Festival

classica

A causa dei tagli alla cultura la coppia di sovrintendenti del teatro lancia l’allarme sui rischi per la sopravvivenza del teatro